PEPPE ERCOLI
Cronaca

Truffata dalla cartomante via Facebook: "Ero in crisi, così mi ha convinta"

A processo una 48enne di Udine, la vittima è un’ascolana di 58 anni che fu persino convinta ad accendere candele in casa che causarono l’incendio dell’abitazione. Quasi 8mila euro per togliere il malocchio

Candele e polverine: cpsì truffava la cartomante
Candele e polverine: cpsì truffava la cartomante

Ascoli, 15 settembre 2023 – Ha preso il via davanti al tribunale di Ascoli il processo ad una donna di 48 anni di Udine che avrebbe raggirato una 58enne ascolana conosciuta su una pagina Facebook di cartomanti, riuscendo a scucirle in breve tempo ben 7.450 euro. Una vicenda che ha avuto inizio a giugno del 2020 quando l’ascolana attraversava un periodo difficile e sentiva l’esigenza di rivolgersi a qualcuno per chiedere un sostegno.

“Questa persona mi ha contattata suggerendomi di iscrivermi alla pagina Facebook ’Cartomanti serie’. Ero in un momento di fragilità emotiva e l’ho fatto" ha riferito in denuncia l’ascolana che ha cominciato a ricevere messaggi su Messenger inviatele dalla donna di Udine. "Mi scrisse che su di me era stata fatta una fattura e che per toglierla dovevo fare un lavoro con una strana polverina e ha cominciato a chiedermi soldi. Mi disse anche che avrei dovuto fare qualcosa per ripulire casa perché anche su questa c’era una fattura e per fare ciò le avrei dovuto versare 750 euro, oltre ad altri 750 euro che avrei dovuto spendere per eliminare la fattura sulla persona".

La donna ascolana ha cominciato a pagare attraverso ricariche su una tessera Postepay indicatale dalla friulana che, non paga e capendo di aver agganciato una persona in difficoltà e facilmente circuibile, le chiese altri 1.400 euro per "fare della magia nera e togliere il male dalla mia persona". L’ascolana fu perfino convinta a accendere numerose candele in casa che causarono l’incendio della cucina.

“Poi mi disse che avrei dovuto darle altri 1.700 euro per acquistare una polverina per far sì che non succedesse qualcosa a me o a mio figlio. Nel momento in cui ha coinvolto mio figlio ho deciso di dire basta e le ho detto che l’avrei denunciata". La donna friulana ha reagito male a questa comunicazione. "Ha cominciato a minacciarmi, che sarebbe andata da mio figlio, che mi denunciava lei e che non dovevo pubblicare nulla su Facebook. Ho avuto paura e, dopo aver finalmente capito che si trattava di una persona che vive di truffe a persone come me, fragili e con problemi, l’ho denunciata".

L’inchiesta è partita dalla denuncia dell’ascolana assistita dall’avvocato Alessandro Angelozzi e che nel processo è parte civile. L’imputata è difesa dall’avvocata Raffaella Cardola.