Preso truffatore di parroci seriale, colpi per 30mila euro

Il 56enne è originario di Frosinone

LE INDAGINI I carabinieri stanno lavorando per ricostruire tutte le truffe consumate in Italia

LE INDAGINI I carabinieri stanno lavorando per ricostruire tutte le truffe consumate in Italia

Ascoli, 23 settembre 2018 - Truffatore seriale di anziani parroci è stato scoperto e arrestato dai carabinieri di San Benedetto e Acquaviva Picena. Si tratta di un cinquantaseienne originario di Frosinone, con precedenti specifici, che in circa sei mesi, era riuscito ad accumulare 30 mila euro, dei quali 20mila recuperati dagli investigatori. Nella trappola sono caduti sacerdoti che il truffatore sceglieva oculatamente e tra questi un parroco dell’hinterland di San Benedetto che ha denunciato l’accaduto e ha consentito ai carabinieri di poterlo individuare.

L’arresto è avvenuto nelle prime ore di ieri, in un alloggio di San Benedetto. I militari dell’arma hanno notificato al laziale l’ordine di custodia cautelare firmato dal Gip del Tribunale di Ascoli, su richiesta della Procura, con l’accusa di truffa aggravata. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato trasferito nel carcere di Marino del Tronto. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori dell’arma, l’uomo architettava truffe ai danni di decine di parroci in Italia, tra cui quello dell’ascolano che ha permesso di porre fine alla raffica di truffe, tutte messe a segno con lo stesso sistema. Il malvivente si spacciava per un notaio di Pescara e diceva alle sue vittime che era stato contattato da anziani benefattori che desideravano restare anonimi e che volevano fare un lascito alla parrocchia.

Per consentire l’operazione, però, era necessario versare 700 euro su una post pay di cui l’uomo forniva i dati, somma indispensabile per avviare le pratiche. Un sistema facile facile con cui il cinquantaseienne, in appena sei mesi, era riuscito a mettere da parte la bellezza di 30mila euro. All’alba di ieri, quando i carabinieri si sono presentati nell’abitazione dell’uomo per eseguire il mandato di custodia cautelare in carcere, hanno anche eseguito la perquisizione del domicilio, dove hanno trovato e posto sotto sequestro, 20 mila euro in contanti, ritenuti dagli inquirenti sospetto provento di truffa. Per il momento l’arresto è avvenuto solo per quanto riguarda la truffa ai danni del sacerdote che ha denunciato il caso, le indagini, quindi, vanno avanti per ricostruire tutte le presunte truffa messe a segno lungo la Panisola. Ne sarebbero una trentina.