Ascoli, truffe ai parroci. Arrestato sedicente notaio

Chiedeva soldi per sbloccare i lasciti. E aveva raccolto migliaia di euro. Le indagini partite dalla denuncia di una sacerdote del Sambenedettese

Parroco in una foto d'archivio Newpress

Parroco in una foto d'archivio Newpress

Ascoli, 22 settembre 2018 – E’ accusato di truffa aggravata ai danni di vari parroci in giro per l’Italia il sedicente notaio arrestato, alle prime luci del giorno, dai carabinieri del comando provinciale di Ascoli Piceno. I militari gli hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale ascolano su richiesta della Procura che ha concordato pienamente con le risultanze investigative raccolte dai carabinieri della compagnia di San Benedetto del Tronto e della stazione di Acquaviva Picena. A finire in manette è stato un 56enne, originario della provincia di Frosinone e con precedenti specifici, responsabile di una serie di truffe, abilmente architettate, ai danni di decine di parroci in tutta Italia, tra cui uno dell’hinterland Sambenedettese. Proprio con la denuncia dell'anziano prete sono partite le indagini dei carabinieri, che hanno ricostruito la trama complessa di truffe creata dall'indagato che negli ultimi sei mesi è riuscito a raggirare le vittime, accumulando diverse migliaia di euro di illecito guadagno. I parroci, anziani e scelti con oculatezza, venivano contattati dall’uomo che, fingendosi notaio in Pescara, raccontava loro che per ottenere un lascito da anziani del posto che volevano rimanere anonimi, dovevano versare 700 euro su una PostePay, di cui forniva i dati, necessari per avviare le pratiche burocratiche. L'artifizio gli ha consentito di accumulare oltre 30mila euro in pochi mesi mentre altre 20mila euro in contanti sono state ritrovate e sequestrate nel corso della perquisizione domiciliare. L'uomo, accompagnato in carcere, è ora a disposizione dell'autorità giudiziaria.