Turisti e animali a rischio. Salgono gli incidenti,. Lori: "Gli ecodotti?. Strumento utile"

Si tratta di attraversamenti, o ponti erbosi, in grado di evitare che la fauna selvatica finisca in strada. Il presidente del Cotuge: "Un nostro progetto prevedeva passaggi per escursionisti e sciatori".

Turisti e animali a rischio. Salgono gli incidenti,. Lori: "Gli ecodotti?. Strumento utile"
Turisti e animali a rischio. Salgono gli incidenti,. Lori: "Gli ecodotti?. Strumento utile"

Secondo il rapporto Asaps, l’associazione sostenitori della polizia stradale, grazie ai dati Aci-Istat, nel 2022 sono stati 163 gli incidenti che hanno coinvolto automobilisti ed animali selvatici e nella quasi totalità dei casi registrati ad avere la peggio è stato l’animale. Sono numeri molto alti che con ogni probabilità aumenteranno a fine di questo 2023. Per questo motivo l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente rilancia la proposta dei ponti erbosi nei cento punti dove si registra la maggior presenza di incidenti causati da animali selvatici in particolare nelle regioni italiane dove la presenza di questi animali è più alta per la presenza di parchi nazionali o di aree naturalistiche. L’incidenza di incidenti notturni con animali selvatici è del 91% dei casi registrati ed avvengono in maggior parte sulle strade urbane e statali, mentre sono meno gli incidenti avvenuti nel 2002 in autostrada e la maggior parte di questi avviene nelle ore diurne ma sono in aumento anche gli incidenti gravi che avvengono di notte e proprio in uno di questi incidenti, per esempio, che ha perso la vita in Abruzzo l’orso Juan Carrito figlio di Amarena. "La nostra idea risale al 2019 – hanno scritto i volontari dell’Aidaa – ma rimane tutt’ora valida, i ponti erbosi sono di facile realizzazione, di basso costo e di nessun impatto ambientale, fatti con la base in legno e con un manto erboso sopra permettono, come del resto già succede in altre parti del mondo ai selvatici di attraversare punti pericolosi senza creare nessun rischio di incidente abbassando quindi il numero di persone coinvolte che a volte perdono anche la vita. Se ci fosse stato dato ascolto molte persone ed animali sarebbero ancora vive a partire proprio dall’Orso Juan Carrito, ora rilanciamo l’idea al governo sperando che ci dia ascolto".

E a tal è proposito è intervenuto anche Enzo Lori, presidente del consorzio turistico Monti Gemelli: "E’ un problema reale – ha ammesso – un provvedimento per la sicurezza che è necessario, perché negli incidenti per gli attraversamenti di animali rimangono anche coinvolte le persone, automobilisti, motociclisti e anche ciclisti".

"Sicuramente – aggiunge – chi ha fatto questi studi soprattutto sugli ecodotti che passano sotto le strade sa come funzionano e sa che salvano animali e vite umane. Magari basterebbero anche delle protezioni sulle strade di montagna per evitare questi attraversamenti. L’idea del ponte, comunque, mi fa fare anche una riflessione sul progetto che c’era all’arrivo della funivia qui a San Giacomo. Era in programma nel progetto originale da 21 milioni di euro, fare un ponte per il flusso dei turisti d’estate e degli sciatori d’inverno per superare la strada evitando il pericoloso attraversamento dei pedoni. Questo per annullare il gap dei 150 metri di strada che taglia le piste fino all’arrivo della nuova funivia. Un progetto che spero verrà mantenuto".

Valerio Rosa