Tutti i cinema restano chiusi: "Per noi una perdita enorme"

Non è più solo una questione di regole, Ferretti: "Non stanno uscendo nuovi film"

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Chiusi a marzo a causa dell’emergenza sanitaria, i cinema, ad Ascoli, non hanno ancora rialzato le serrande. E chissà quando le rialzeranno. Non per mancanza di volontà da parte della ‘Publiodeon Srl’ di Paolo Ferretti, titolare delle multisale ‘Odeon’ in città e ‘Multiplex delle Stelle’ a Castel di Lama (poi c’è il ‘Nuovo CineTeatro Piceno di proprietà della Diocesi), ma bensì per mancanza di film di proiettare. Intanto, però, in attesa di poterli riaprire probabilmente da settembre, l’imprenditore ascolano sta organizzando con il Comune la programmazione di ‘Cinema sotto le stelle’, la proiezione gratuita di pellicole all’aperto, nel chiostro di Sant’Agostino, dal 17 al 23 agosto. Anche se, a causa delle misure da adottare per via del Covid, la visione dei film dell’edizione 2020 sarà consentita a meno persone a serata. Ferretti parla di una perdita economica enorme derivata dalla chiusura delle sue due multisale, e di come la ripartenza non sia ancora affatto semplice.

"Non ho ancora riaperto – dice – perché non stanno uscendo i film nuovi. Faccio un esempio: Tenet (l’attesissimo film di Christopher Nolan ndr) sono tre o quattro volte che ne annunciano l’uscita, ma poi lo bloccano perché in America il Covid è ancora molto presente. Come può, allora, uscire in Italia un film prodotto in Usa se non esce ancora in America? Anche le pellicole italiane sono ferme, dalla più importante come quella di Carlo Verdone, ad altre minori che alla fine sono tutte passate sulle piattaforme digitali. Dunque, la riapertura dei cinema, tutti chiusi nelle Marche e in Abruzzo, dipende dai film. Ma è come un gatto che si morde la coda perché le case di produzione non distribuiscono se i cinema non sono ancora aperti e i cinema non riaprono perché loro non danno i film. Per ripartire da settembre è importante la situazione sanitaria che c’è negli altri Paesi perché i film devono uscire dappertutto". E se all’inizio erano le misure di sicurezza da adottare a scoraggiare il ritorno alla fruibilità delle sale, ora a quanto pare i problemi sono ben altri. "Le regole per riaprire – continua Ferretti – sono state modificate. I congiunti possono sedere vicini, mentre in caso di estranei occorre lasciare un posto libero tra una persona e l’altra. La visione è consentita senza mascherina, che però deve essere indossata per entrare e per uscire. La perdita è stata enorme perché le spese fisse ci sono tutti i mesi. E per quanto riguarda i dipendenti non è ancora chiaro se possono rimanere in cassa integrazione fino a quando non riapriamo".

Lorenza Cappelli