Un ascensore rotto, l’altro buio Proteste per Torricella e Mulini

Il disservizio più grande in piazza Giacomini, dove la rottura risale a Natale e farsela a piedi da porta Tufilla è piuttosto faticoso. In viale De Gasperi l’accesso è nel degrado e nella sporcizia

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Nel caos parcheggi di questi giorni, finiti ancora una volta nell’occhio del ciclone dopo che sono diventate blu anche le ultime poche zone cittadine a ridosso del centro che erano rimaste libere, si inserisce anche il malfunzionamento dell’ascensore del ponte di porta Tufilla, che collega piazza Giacomini con i posti auto della zona dei mulini. L’ascensore ha avuto un guasto prima di Natale, come riferiscono diversi utenti e alcuni abitanti della zona, e ancora oggi è rotto. Si tratta di un disservizio che va avanti da oltre tre mesi e al quale non sembra esserci soluzione. Già la struttura, di per sé, dal punto di vista estetico è stata più volte contestata per l’impatto a dir poco discutibile con il suggestivo scenario creato dai due ponti storici. Ma ora si aggiunge anche questo disagio non da poco, visto che molti automobilisti sono ora costretti a percorrere a piedi, in salita, la strada che li porta al centro.

E molti lamentano anche la scarsa illuminazione di via dei Mulini nelle ore notturne. Insomma, il problema dei posti auto in città si arricchisce di un nuovo capitolo. Senza considerare che il maggiore parcheggio cittadino, quello di porta Torricella, se dal punto di vista funzionale offre un’ottima alternativa logistica, andrebbe migliorato nell’impatto estetico. L’area d’ingresso agli ascensori, sia quella in basso che quella di accesso a viale De Gasperi, è poco curata e sempre riempita di scritte e disegni di vario genere. Se si esclude il ponticello in legno che attraversa il torrente Castellano, il resto della zona versa in uno stato di degrado che non incentiva i cittadini a frequentarlo. Soprattutto nelle ore notturne. Molte persone, soprattutto donne, riferiscono infatti di non voler lasciare la macchina a Torricella per molte ore perché poi hanno timore ad andare a riprendere il mezzo di notte. Il parcheggio forse più comodo e anche economico è quello dell’ex seminario, gestito dalla diocesi, ma i posti sono limitati e nelle giornate più frequentate si riempie subito.

Un parcheggio che invece sta crescendo negli ultimi anni è quello di San Pietro in Castello, non proprio dietro l’angolo per chi deve andare in centro ma comunque raggiungibile con una passeggiata di meno di dieci minuti. In tanti si stanno abituando sempre di più a lasciare lì la macchina: segno evidente che i parcheggi servono come il pane. Basta farli e farli bene, e i cittadini li utilizzeranno.