Un polo per accogliere e aiutare chi è in difficoltà: il Pas è realtà

Mensa, centro diurno e a breve anche servizi sanitari: inaugurato il progetto della Diocesi e Fondazione Carisap

Il taglio del nastro dell'immobile in viale De Gasperi

Il taglio del nastro dell'immobile in viale De Gasperi

Ascoli, 16 novembre 2019 – Taglio del nastro per il Polo accoglienza e solidarietà, alla presenza delle autorità civili e religiose: una struttura che la Diocesi ha concesso in comodato gratuito all’associazione Pas e che la Fondazione Carisap ha reso fruibile grazie a un impegno di 600mila euro. Un immobile in cui si concentreranno una serie di servizi e di azioni per il contrasto delle emergenze sociali, per l’inserimento lavorativo, per la promozione della cultura della solidarietà e del volontariato. Dalla primavera del 2015 si è avviato nel territorio ascolano un percorso di rete tra alcune associazioni che si occupano di sostegno al disagio economico e sociale, della povertà materiale e delle povertà in generale: oggi l'associazione Pas conta al suo interno ben sedici realtà (Caritas Diocesana, Acli, Unitalsi, Centro accoglienza vita, associazione San Vincenzo de Paoli, Croce Rossa, Movimento diocesano, Azione cattolica, Zarepta, Laboratorio della speranza, Iom, La Meridiana, Gocce di carità, B&F, Kairos e Amolamiacittà). Una rete eterogenea, composta da associazioni ecclesiali e laiche, grandi e piccole, associazioni che operano solo nel territorio o espressioni di realtà nazionali.

In questa struttura in viale De Gasperi, che si sviluppa su una superficie di 500 metri quadri e che può contare anche su ampi spazi esterni, sono stati realizzati alcuni servizi per i poveri: una nuova mensa (sala da pranzo, cucina, magazzino e servizi), un centro diurno per accogliere chi ha bisogno durante il giorno provvisto di docce, lavasciuga e altri piccoli elettrodomestici, il front-office del Centro accoglienza vita, un centro d'ascolto polivalente e un polo sanitario. Solo quest’ultima struttura ha bisogno di essere ultimata ed entrerà in funzione entro aprile del prossimo anno. Questa ala sanitaria è destinata a ospitare due ambulatori dentistici e uno di medicina generale, a cui si aggiunge la convenzione con l'associazione ciechi e ipovedenti per tutto ciò che riguarda lenti e occhiali. "Il mio desiderio - ha detto il vescovo Giovanni D'Ercole - era mettere in rete le forze vive della città e della Diocesi. Vorrei che chi viene qui non si senta emarginato, ghettizzato: non è un luogo per i poveri, ma spero che tutti possano venire qui e sentirsi di casa. Le povertà sono di vario tipo: quella materiale è facilmente decifrabile, ma ce n'è anche una umana che non sempre si accompagna a quella materiale. Questo può essere un luogo di ascolto e accoglienza, con la sinergia di tante associazioni che può aiutare l'intera città a diventare un polo di accoglienza e solidarietà".