Un camper addossato ai piloni della sopraelevata Ascoli-Mare lungo via Scarlatti, una baracca realizzata con materiali di fortuna a ridosso del voluminoso canneto, una zona riservata all’abbandono dei rifiuti rigorosamente chiusi in sacchi neri, una zona soggiorno con tavoli e sedie all’aperto, il tutto delimitato da nastro vede bene.
Nel tempo la struttura di fortuna è stata realizzata nell’area che costeggia la strada a ridosso della piscina comunale, sotto la rampa d’accesso. Lì vive una persona che ha nelle sue disponibilità un camper, e che si è costruito di tutto con legnami e suppellettili trovati in giro, perfino frigoriferi, usati probabilmente come ripostiglio, ma anche tavoli e sedie da cucina, da ufficio e da giardino, un appendiabito, bancali impiegati come passerella per accedere alla "dependance".
Insomma "l’inquilino" si è ingegnata come meglio ha potuto, ma resta che la sorta di accampamento si trova di fianco a una strada ad alto transito, visibile a tutti ed a pochi passi dalle strutture ricettive.
Con l’assoluto il rispetto che le persone hanno per l’abitante e la sua ingegnosità, quell’area che, non sembra essere di competenza comunale, dovrebbe essere messa in sicurezza da chi di competenza, per l’incolumità dell’ospite e il decoro della città, senza trascurare la dignità della persona che dovrebbe essere aiuata dalle Istituzioni.
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