"Una centrale nucleare a San Benedetto"

Europa Verde svela la mappa ’segreta’ con 14 siti che potrebbero ospitarla, tra cui la riviera picena. Già 12 anni fa c’era una lista

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In genere non è sintomo di cura per l’ambiente, salubrità e trasparenza. Basti pensare alla povera Springfield dei Simpson: una cittadina di provincia in cui l’arrivo della centrale nucleare pone freno ad un’inarrestabile crisi occupazionale, a costo di spalancare le porte al peggiore nemico della collettività. A leggere gli ultimi tweet dei Verdi il parallelismo con la sventurata comunità di Groening viene spontaneo: San Benedetto, secondo il portavoce Angelo Bonelli, sarebbe uno dei 14 siti che potrebbero ospitare una centrale nucleare in Italia. E la scelta ricadrebbe sulla riviera picena perché riportata su una mappa ‘segreta’ svelata, appunto, da Europa Verde.

Cosa ci sia di vero non è cosa facile da capire: è un fatto che San Benedetto fosse parte di questa lista già 12 anni fa, quando gli stessi Verdi resero noti i presunti piani di Enel ed Edf per impiantare il nucleare a sud delle Alpi. Il fatto che la lista sia piuttosto datata non è, di per sé, un indicatore di scarsa veridicità.

Meno facile da controbattere è una constatazione più concreta: a San Benedetto, aree in cui realizzare un reattore non sono facili da trovare. Di appezzamenti anche piuttosto vasti ce ne sarebbero, ma risulterebbero perlopiù incompatibili con le specifiche di sicurezza che un complesso del genere dovrebbe garantire alla cittadinanza. Rispetto a dodici anni fa, peraltro, un sisma di proporzioni epocali ha messo in evidenza le fragilità del nostro territorio, e anche se la costa non è stata ferita quanto l’entroterra, il timore che ciò possa ripetersi ha generato un’aumentata consapevolezza sui rischi dell’area come entità unica. Un’entità che, sul litorale, presenta un rischio idrogeologico piuttosto elevato, così come un elevato pericolo alluvionale: a dirlo non sono voci di corridoio, ma dati dell’Ispra. Statistiche, ad oggi, fin troppo poco considerate.

Giuseppe Di Marco