
Sarà possibile realizzare una casa della salute fra Cupra e Grottammare? È questa la domanda emersa nel corso del secondo incontro fra i sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale 21, riunitisi nella serata del 25 settembre per discutere la bozza di documento sulla sanità da presentare in regione. Anche in assenza di pesi massimi come Monteprandone e Grottammare, i primi cittadini dei comuni coinvolti hanno sviscerato le tematiche che dovranno essere poste all’attenzione dell’autorità sanitaria e poi di Palazzo Raffaello. Tra le istanze principali emerge quella di un’ulteriore casa di comunità, oltre quella che verrà costruita sul terreno di Ragnola a sud dell’Istituto ‘Capriotti’. Il decreto Balduzzi infatti sancisce che questo tipo di strutture per la medicina territoriale deve servire un bacino non superiore ai 40mila abitanti: i sindaci che si sono riuniti a inizio settimana rappresentano un distretto di oltre 100mila utenti. Un altro presidio quindi si potrebbe realizzare fra Grottammare e Cupra, anche perché in quest’ultimo comune, l’estate scorsa, la guardia medica ha avuto non poche difficoltà a gestire la mole di lavoro oberata dal massiccio afflusso turistico. In tal senso, dovrebbe essere richiesta, per Cupra, anche un’integrazione di personale.
Altro nodo, di cui si è già accennato nel primo incontro, è quello delle rsa di Ripatransone e Montefiore: queste strutture infatti potrebbero essere utilizzate per realizzare dei nuovi presidi di prossimità. Un’idea che implica il più classico dei problemi: con quali risorse dare seguito ad un’iniziativa del genere? Con i fondi Pnrr stanziati dalla regione Marche, infatti, si potrà fare la casa e l’ospedale di comunità sul lotto di via Sgattoni, ma nient’altro. Insomma, di gatte da pelare ce ne sono ancora tante, ma a questo punto il comune di San Benedetto intende accelerare i tempi e proseguire lungo il solco tracciato. Per prima cosa si dovrà redigere la versione definitiva del documento, dopodiché questo verrà discusso con la direttrice Ast Nicoletta Natalini, e quindi potrà essere consegnato al sindaco Fioravanti, affinché si dirimano questioni scottanti, come la destinazione dei reparti nei futuri ospedali del capoluogo e della riviera: alcune unità operative, infatti, sono reclamate da entrambe le parti, visto che le attività svolte al loro interno risultano utili tanto all’emergenza quanto agli interventi di elezione. L’esempio più calzante, a tal proposito, è quello offerto da Ortopedia.
g.d.m.