Un’altra notte da incubo al pronto soccorso

Scende in campo anche il direttore dell’Av5 Esposito ma dalla Regione per il momento non mandano rinforzi all’organico

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Si amplifica a dismisura la crisi del Pronto soccorso in riviera. Nessun momento di riposo per medici e infermieri del reparto che, due giorni fa, hanno vissuto un’altra notte impossibile. Impossibile per la mole di pazienti Covid da gestire con così poco personale attivo, tanto che, a scendere in campo, è stato anche lo stesso direttore di Area Vasta 5, Massimo Esposito. Tutto questo mentre la regione non garantisce l’assunzione in tempi brevi di personale aggiuntivo, e la Medicina d’Urgenza continua a vegetare, tenuta in vita da ciò che ancora non è stato smembrato del servizio pubblico e dalle cooperative. D’altronde, visto il nuovo aumento dei contagi, una notte come quella di martedì 26 luglio era prevedibile. Il problema comunque resta a monte: manca il personale, e quindi non è possibile sfoltire le presenze nell’area di osservazione temporanea Covid, che mette a disposizione 8 postazioni per un massimo di 72 ore. Ad un certo punto, medici e infermieri si sono visti arrivare nuovi contagiati. In tutto, il Madonna del Soccorso ne ha accolti 14, e non è una novità: chi lavora in Pronto soccorso sa che, mediamente, nelle notti d’estate si va dai 2 ai 4 individui in sovrannumero. In queste condizioni, persino il direttore Esposito è stato costretto a recarsi nel reparto per svolgere funzioni dirigenziali. Alcuni pazienti Covid alla fine sono stati trasferiti al Mazzoni di Ascoli, ma questo non ha affatto alleviato le pene del personale, consapevole che nei giorni futuri questo scenario, con molta probabilità, si potrebbe ragionevolmente replicare. E quello attuale è bene descriverlo, oramai, come uno scenario di crisi, in cui la Medicina d’Urgenza dirotta tutte le proprie risorse nel Pronto soccorso, e da novembre scorso non ha abbastanza personale per andare avanti autonomamente. Servono, in Pronto soccorso, 6 infermieri e 3 operatori sociosanitari: quelli che il dottor Esposito ha chiesto settimane fa all’Asur, ricevendo per tutta risposta notizie sconfortanti. Nel consiglio regionale di martedì scorso, infatti, l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini ha riferito che la domanda dell’Area Vasta 5 non è ancora stata processata per problemi di budget, e di "tetto di spesa" che limitano le capacità assunzionali dell’azienda. Una vera e propria beffa per chi si trova a gestire un bacino d’utenza che, durante l’estate, raddoppia. L’impressione però è che si sia arrivati a toccare il fondo: il personale del Madonna del Soccorso, in tal senso, torna a chiedere con forza la riattivazione di postazioni in Geriatria, oppure allo Pneumo-Covid del Mazzoni. A doverlo decidere, però, è la direzione di Area Vasta, e in fretta. E forse sarebbe il caso che anche le istituzioni locali, in primis il sindaco, si facessero carico del problema, facendosi sentire in regione e all’Asur.

Giuseppe Di Marco