Un’estate di emergenze "Carenze gravi di personale, centinaia di turni scoperti"

L’allarme della Cisl: "Fuga in massa nel Teramano dove si stanno assumendo a tempo indeterminato medici e infermieri, rischio reparti accorpati. È arrivato il momento di indignarsi".

Un’estate di emergenze  "Carenze gravi di personale,  centinaia di turni scoperti"

Un’estate di emergenze "Carenze gravi di personale, centinaia di turni scoperti"

"Solo nel dipartimento materno infantile, per la stagione estiva, risultano al momento scoperti ben 320 turni. Una situazione drammatica di cui nessuno sembra si stia realmente rendendo conto". A lanciare l’allarme è Giorgio Cipollini della Cisl che parla di "un’estate da incubo per la sanità pubblica del Piceno". Cipollini rincara la dose evidenziando come anche altri reparti avranno grosse difficoltà ad affrontare la bella stagione, quando è in atto il Piano ferie, per mancanza di infermieri e operatori socio sanitari. E come la soluzione per l’Ast di Ascoli sarà l’accorpamento, già pianificato, di alcuni reparti, sia all’ospedale ‘Mazzoni’, sia all’ospedale ‘Madonna del soccorso’ di San Benedetto.

"In altre unità operative complesse dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli – continua il rappresentante territoriale della Cisl – la carenza di personale appare in tutta la sua drammaticità, tanto che risulta non più procrastinabile una riorganizzazione dell’intero sistema. Se consideriamo poi che l’azienda sanitaria di Teramo procederà ad assumere a tempo indeterminato tantissimi infermieri e operatori socio sanitari scorrendo le proprie graduatorie del concorso pubblico in cui sono collocati molti operatori sanitari attualmente in servizio a tempo determinato ad Ascoli e a San Benedetto, è verosimile immaginare che all’inizio dell’estate ci troveremo in una condizione disastrosa tanto da ipotizzare accorpamenti di intere unità operative. Quest’ultima cosa – continua il rappresentante sindacale –, comporterà una riduzione di posti letto, carichi di lavoro inverosimili per i dipendenti già fortemente vessati da turni massacranti, nonché dal mancato pagamento delle festività infrasettimanali, dalla mancata fruizione delle ferie per non dire che gli stessi vantano nei confronti del datore di lavoro pubblico crediti per diverse migliaia di euro cadauno".

Insomma, si prospetta una stagione estiva difficile per la sanità picena, al netto anche dell’aumento di popolazione dovto al tursimo. "Questa – dice ancora Cipollini – è la negletta condizione in cui è relegata la sanità pubblica Picena che costringe gli abitanti del territorio a rivolgersi al privato, ovvero a organizzare i viaggi della speranza nelle strutture sanitarie ubicate nelle altre provincie marchigiane, o migrare in altre regioni dove è possibile esercitare il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione. E’ giunto il momento – conclude – in cui i cittadini piceni devono scrollarsi di dosso la rassegnazione per dare spazio ad una sana e robusta indignazione".

Lorenza Cappelli