
Si partirà dall’indagare l’impatto delle plastiche presenti nelle acque
E’ dalla Riviera delle Palme che la scienza apre una nuova via nella lotta all’inquinamento da plastica: si chiama Bugs – Biodegrading Urban Garbage Sustainably, il progetto pilota presentato ieri mattina nella sede di San Benedetto del Tronto dell’Università di Camerino. Al centro della sperimentazione ci sono larve di insetti capaci di digerire materiali plastici altrimenti destinati alla discarica o, cosa peggiore, alla dispersione nell’ambiente. La collaborazione tra Unicam e PicenAmbiente, realtà leader sul territorio nella gestione dei rifiuti urbani, ha dato vita a un progetto che mira a trasformare una scoperta scientifica in un’applicazione concreta, studiando l’uso di specie plastivore come Zophobas morio e Tenebrio molitor, specie che sono in grado di alimentarsi di plastica biodegradandola. "Ringrazio PicenAmbiente per la possibilità che ci dà di approfondire i nostri studi", ha affermato il rettore Graziano Leoni, sottolineando il valore della sinergia con il territorio. La biodegradazione osservata è resa possibile da un sistema enzimatico-microbico presente nel microbiota intestinale delle larve, che consente la trasformazione del polistirene in composti organici semplici. A sostenere l’iniziativa fin dalle prime fasi è stato il presidente di PicenAmbiente Rolando Rosetti: "Abbiamo abbracciato questo progetto perché in questo modo apriamo una porta verso un futuro che coinvolge realtà importanti come l’università di Camerino, alla quale, come cittadini di questo territorio, teniamo tantissimo". Il progetto si articola in due fasi principali: la valutazione dei polimeri più complessi tra quelli raccolti da PicenAmbiente, e uno studio specifico sui rifiuti plastici in mare. A illustrare l’evoluzione della sperimentazione è stato Vincenzo Palermo, spiegando che tutto è nato da un allevamento per rettili: "Durante l’attività del dottor Marconi è venuto fuori che le larve riuscivano a sopravvivere nutrendosi di polistirene". Una scoperta che ha portato all’analisi della cosiddetta "generazione F1", nata da larve alimentate con plastica, più resistente e meno soggetta a stress. Il sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo, presente alla conferenza, ha evidenziato il valore strategico del progetto: "Un connubio che porta a una grandissima innovazione: lo smaltimento naturale delle materie plastiche. Potrà creare nuove professionalità ed economie".
Emidio Lattanzi