Unieuro chiude ad Ascoli, domenica di sciopero

Posti di lavoro a rischio: domani i dipendenti incrociano le braccia tutta la giornata

Unieuro ad Ascoli

Unieuro ad Ascoli

Ascoli, 18 maggio 2019 - L'Unieuro con sede nel centro commerciale «Città delle stelle» chiude, lavoratori sul piede di guerra. E’ partita la mobilitazione e domani i dipendenti incroceranno le braccia per l’intera giornata. In negozio ci sono dipendenti assunti all’apertura del punto vendita, ossia ben 17 anni fa, mentre altri da 13 anni.

Dopo la notizia della chiusura rimangono distanti le parti anche dopo la riunione con le maestranze e la segreteria provinciale Ugl, in cui l’azienda contestualmente alla comunicazione formale della chiusura del sito, che dovrebbe avvenire nel mese di luglio, metteva in campo proposte apparentemente alternative, ma sostanzialmente impossibili da condividere perché fortemente penalizzanti.

«Nelle intenzioni dell’azienda – dichiara Vinicio Ferracuti – ci sarebbe la ricollocazione del personale in altre sedi Unieuro più lontane, (quindi più costose da raggiungere) si tratta di quella di Grottammare e di Oasi Ascoli e un taglio alle ore contrattuali (anche del 50%) attraverso una rinegoziazione ‘ex novo’ del contratto del lavoro individuale. In questo momento prevalgono – spiegano i sindacati – lo sconforto e la rabbia di chi non ha più davanti a sé un futuro sicuro». «Ci sembra – proseguono che al di là delle pseudo proposte di ricollocazione, l’azienda sta mettendo alla porta i propri dipendenti».

I lavoratori si sono trovati di fronte a condizioni inaccettabili perché economicamente insostenibili, che vedrebbero più che dimezzato il proprio salario. La Ugl nell’incontro con l’azienda previsto per mercoledì 22 maggio, nella sede sindacale, tornerà a chiedere con forza la giusta ricollocazione dei lavoratori e il mantenimento delle condizioni contrattuali in essere, come unici presupposti di accordi possibili. Restano la rabbia e l’amarezza, in un momento di profonda crisi che sta colpendo tutto il territorio ascolano, nei confronto di un’azienda che almeno nelle intenzioni intende scaricare i lavoratori che in questi diciassette anni hanno costruito l’Unieuro e che, sacrificando tempo, domeniche, festività e che hanno portato avanti il punto vendita».