Urbinati: "Gastroenterologia è allo stremo"

Il coordinatore di Italia Viva: "Due pensionamenti non rimpiazzati e reparto in sofferenza, altra criticità dopo Medicina d’Urgenza"

Prima Medicina d’Urgenza, poi Gastroenterologia, e i due scenari di carenza del personale sono connessi. A venti giorni dalla sospensione pro tempore – ma per quanto tempo non si sa – della Murg al Madonna del Soccorso, l’ospedale rivierasco accusa una nuova crisi: stavolta è il reparto di Gastroenterologia a non avere abbastanza medici. La situazione, che continua ad aggravarsi, viene denunciata dal coordinatore di Italia Viva, Fabio Urbinati, che attacca la regione Marche a trazione Fratelli d’Italia per la mancanza di un’adeguata programmazione del servizio sanitario. "Quello che sta avvenendo al Madonna del Soccorso è incredibile e inconcepibile – dice il renziano - È incredibile come in un solo anno di governo, la giunta Acquaroli abbia già perso la bussola sulla sanità, dimenticando tutte le promesse fatte in campagna elettorale". L’incertezza che attanaglia il Pronto Soccorso si propaga anche in Gastroenterologia, che adesso soffre per due pensionamenti non rimpiazzati. "Ora – continua Urbinati - per ultimo in ordine di tempo, ma non per importanza, si aggiunge anche il disagio a questo fondamentale reparto che, al Madonna del Soccorso, ha la sede di direzione di tutta l’Area Vasta 5. Mancano medici e il reparto è davvero al limite della gestione dei turni". La questione si collega direttamente alla Murg, attiva solo per l’osservazione breve intensiva (obi), e costretta ad appoggiarsi, per i ricoveri, ai reparti di riferimento. "La chiusura della Medicina d’Urgenza sta creando enormi disagi a tutto il Pronto Soccorso dell’ospedale sambenedettese compresi gli altri reparti – commenta ancora l’ex consigliere regionale - Se dovessero riacutizzarsi i contagi, cosa accadrebbe? Vorrei sommessamente ricordare che la Murg del Madonna del soccorso è stata decisiva a salvare vite umane sia nella prima che nella seconda ondata della pandemia. È un reparto altamente specializzato che tratta pazienti in semi-intensiva e nei giorni critici del Covid si è arrivati ad avere fino a 14 pazienti. E vorrei ricordare che la delibera della giunta regionale 272 del marzo 2020 prevedeva in maniera chiara ed inequivocabile, che tutti gli ospedali che erano stati trasformati in ospedali covid, avrebbero mantenuto tutte le dotazioni tecnologiche e umane di cui si erano dotati durante la gestione dell’emergenza". Infine, l’occasione per rintuzzare le osservazioni del dottor Nicola Baiocchi. "Aspettiamo di sapere – conclude Urbinati - quante risorse saranno stanziate con l’imminente bilancio di previsione regionale per il nuovo ospedale di primo livello a San Benedetto. Solo così potranno convincerci che non si tratta di una palese presa in giro".

Giuseppe Di Marco