Vaiolo delle scimmie, caso sospetto a Loreto

Primo nelle Marche, sarebbe stato contratto da una ragazza di 26 anni reduce da un viaggio in Francia

Migration

C’è un primo caso sospetto di monkeypox, il cosiddetto "vaiolo delle scimmie" nelle Marche. Sarebbe stato contratto da una ragazza di 26 anni di origini straniere, residente a Loreto, reduce agli inizi di maggio da un viaggio in Francia.

La donna si è presentata ieri pomeriggio al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette con tutti i sintomi del virus che dopo il Covid sta suscitando apprensione.

Manifestava evidenti sfoghi cutanei, una forte cefalea, linfonodi alla gola. La 26enne, dopo essere stata visitata attentamente, è stata ricoverata nella clinica di malattie infettive dell’ospedale di Torrette dove verosimilmente verrà sottoposta a nuovi accertamenti.

La donna si era presentata al pronto soccorso in compagnia del figlio di 4 anni che è stato portato per accertamenti al pronto soccorso del materno-infantile Salesi. Il bambino, completamente asintomatatico, dopo essere stato accuratamente visitato è stato rimandato a casa e affidato alla nonna materna. La donna è in buone condizioni. E’ stata ricoverata a Torrette per essere isolata ed evitare un eventuale contagio. Sono stati effettuati dei prelievi e ora verranno fatti dei test per appurare l’effettiva manifestazione del virus. Non si hanno al momento notizie di altri contatti stretti che manifestino sintomi simili a quelli della 26enne. La notizia ha messo inevitabilmente in apprensione il pronto soccorso dell’ospedale regionale. Ieri sera la notizia è stata confermata anche da fonti ufficiali sanitarie. Il vaiolo delle scimmie è una malattia zoonotica, ovvero un’infezione che può essere trasmessa tra animali e uomo, ed è causata da un virus.

È endemica dell’Africa centrale e occidentale, particolarmente concentrata nella Repubblica Democratica del Congo (endemica significa che è piuttosto caratteristica di un certo territorio).

Sebbene il virus responsabile sia stato identificato per la prima volta nelle scimmie in cattività, le informazioni raccolte negli anni suggeriscono in realtà che il vero serbatoio naturale, ovvero la principale e prima fonte, sia rappresentata da roditori africani, come ad esempio scoiattoli, ratti, topi.

È salita agli onori delle cronache solo recentemente, a causa di sporadici contagi nel mondo occidentale, ma è un’infezione conosciuta da 60 anni, mentre da 20-25 anni è dimostrato il possibile contagio dell’uomo, di cui tuttavia avevamo finora collezionato solo occasionali segnalazioni, in termini di uno all’anno od anche meno.

Nel mondo al momento i casi sospetti di monkeypox superano quota 200, ma non si sono registrate vittime.