Val Tiberina, perché la discarica riguarda tutti

Segue dalla prima

"La discarica - racconta il deputato Fede - è divenuta un vero e proprio pericolo per la popolazione e per l’ambiente nel 2009 e solo grazie all’impegno del Movimento 5 Stelle, e soprattutto di Peppino Giorgini: fu lui che depositò un esposto in Procura nel 2014 insieme a quello del Comune di San Benedetto, e diede origine ad un processo concluso con una condanna in primo grado per i proprietari della discarica, poi confermata dalla Cassazione. Peccato che la ditta non ha mai pagato né, ci risulta, mai lo farà, la pena pecuniaria. In seguito, da consigliere regionale, Giorgini presentò una mozione, votata all’unanimità, per impegnare Presidente e Giunta Regionale a richiedere ad Arpam di intervenire nel sito dismesso di via Val Tiberina con dei carotaggi al fine di verificare la presenza di grafite radioattiva proveniente dalla Carbon di Ascoli (come denunciato pubblicamente, sulla stampa, dall’incaricato stesso che seppellì le scorie di grafite radioattiva). Un grande risultato per i 5 Stelle - sottolinea Fede - ottenuto in consiglio regionale, visto che l’Arpam dal 2009 si rifiutava addirittura di effettuare un sopralluogo richiesto dal Comune di San Benedetto e aveva avviato un carteggio infinito senza mai verificare, nemmeno dal perimetro esterno, la contaminazione di reflui o percolati. Nel sito di via Val Tiberina ci sono centinaia, se non migliaia, di tonnellate di rifiuti pericolosi accertati, ma purtroppo la storia potrebbe non essere finita. Infatti la probabile presenza di grafite radioattiva non è mai stata ancora verificata, tenendo conto che proprio sotto quel preciso luogo scorrono le falde acquifere che da Ascoli arrivano a San Benedetto, pertanto occorre rimanere vigili, e fare, subito dopo aver tolto i rifiuti, i carotaggi previsti dalla mozione. I rischi per i cittadini sono troppo grandi e perciò l’attenzione deve rimanere alta".