Dovrebbe essere pronta entro un paio di settimane, la sentenza del ricorso al Tar intentato dalla ProMarche contro il comune di San Benedetto sulla questione della variante di via Pomezia. Due giorni fa si è tenuta l’udienza di merito, come stabilito dalla Sezione Prima del tribunale amministrativo, che il 5 settembre aveva accolto l’istanza di abbreviazione dei termini ed è ora è chiamata a dirimere una faccenda che ha scosso il dibattito politico sambenedettese. Ma la storia è di ben più ampio respiro, dato che il progetto ha già ricevuto un finanziamento Pnrr di 7.485.894 euro su un investimento complessivo di 18.714.735 euro, dopo apposita valutazione da parte del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, il quale però non si è costituito in giudizio. In sostanza, la società cooperativa ha chiesto l’annullamento della delibera con cui il consiglio comunale ha respinto la proposta nella seduta del 15 giugno, nonché degli atti con cui il rigetto è stato comunicato. L’istanza prevede, va ricordato, la realizzazione di un impianto di stoccaggio automatico a bassa temperatura per prodotti ortofrutticoli, settore nel quale la ProMarche è azienda leader. Il ricorso è stato intentato perché nella delibera non sarebbero state ravvisate le motivazioni alla base del diniego.
Un ‘no’ che peraltro ha fatto seguito ad una serie di conferenze dei servizi dall’esito positivo. Se ancora nulla è stato deciso, è chiaro però in quale campo si sia giocata la partita di mercoledì. Di recente, infatti, il Tar Marche ha emanato un’altra sentenza chiave per San Benedetto: quella relativa alla variante proposta da Areamare, di cui è stato respinto il ricorso. Nel lungo dispositivo, la magistratura ha rimarcato che l’amministrazione comunale "come accade del resto per le cosiddette varianti Suap, oltre che per quelle ‘ordinarie’, conservava intatto il potere di non approvare la proposta della società ricorrente". Per il comune di San Benedetto tanto basterebbe a sancire la sovranità dell’organo consiliare sull’argomento. Per la controparte ovviamente non è così semplice e la questione necessiterebbe di approfondimenti nel merito. Che scenari si prospettano? Se il Tar dovesse dare ragione al comune, la pratica approderebbe quasi certamente in Consiglio di Stato. In caso contrario, Viale De Gasperi avrebbe la possibilità di rivedere la propria decisione, oppure potrebbe anch’esso impugnare la sentenza presso l’organo di rilievo costituzionale, portando il match ai supplementari.
Giuseppe Di Marco