Villaggio piccola pesca C’è lo stop del Comune

Agli operatori non sarà concesso diversificare le attività all’interno degli spazi

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Piccola pesca, è stop del comune: agli operatori non sarà concesso diversificare le attività all’interno degli spazi. La durata della concessione sarà di 4 anni, mentre i canoni di locazione saranno decisi dalla giunta su indicazione del consiglio comunale. È stato finalmente portato in commissione, il regolamento per l’utilizzo del nuovo villaggio della piccola pesca, i cui casotti attendono di essere assegnati agli operatori attraverso uno specifico bando. Le disposizioni appena licenziate quindi includono i 9 box di proprietà comunale e i 2 in subconcessione. Gli spazi potranno essere utilizzati esclusivamente per il deposito e il rimessaggio di piccole attrezzature di pesca, mentre sarà vietato effettuarvi lo stoccaggio, la pulizia, la trasformazione e il commercio di prodotti ittici e alimentari. Una scelta che non è piaciuta agli operatori, che avrebbero voluto utilizzare i box anche per altre attività connesse alla pesca, ma l’amministrazione è stata, in tal senso, categorica. Come annunciato i box saranno assegnati a seguito di una procedura di evidenza pubblica. Le graduatorie così formate rimarranno valide e potranno essere utilizzate nei casi di rinuncia caso, ma non obbligatoriamente. Nel caso in cui pervengano domande in sovrannumero rispetto al numero di box, il comune potrà assegnare in base ad ulteriori criteri preferenziali, fra cui la sede e la natura prevalente dell’attività di pesca, nonché l’anzianità di iscrizione all’ufficio marittimo e le giornate di attività, adeguatamente documentate. A parità di punteggio, si prediligeranno i richiedenti più giovani e che non abbiano a disposizione altri spazi come questi lungo la riviera picena. A tal proposito, le rimostranze più forti sono venute dalla destra, e in particolare da Emanuela Carboni (San Benedetto Protagonista) e Lorenzo Marinangeli (Lega) che hanno chiesto di favorire, nell’assegnazione, i vecchi gestori dei casotti. Chi farà domanda di concessione non dovrà avere condanne per reati previsti dal Codice della Navigazione, né morosità nei confronti del comune. Il richiedente dovrà quindi essere in regola con la contribuzione fiscale, con i pagamenti delle imposte locali e dei canoni. Ogni armatore dovrà essere iscritto ai registi delle imprese della Camera di Commercio e della Capitaneria di Porto con regolare licenza di pesca, titolo abilitativo e reddito prevalente derivante da questa attività. Insomma, la vicenda non accontenta tutti, ma ora la priorità, per il comune, è pubblicare il bando e assegnare i box.