Violenza sessuale, aiuti dalla videosorveglianza

Gli inquirenti stanno passando al setaccio le immagini. La vittima ha detto di non conoscere l’aggressore, era giovane e parlava italiano

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Proseguono serrate le indagini della polizia di San Benedetto sullo stupro subito da una ragazza poco più che maggiorenne nella notte fra lunedì e martedì sul lungomare al confine tra San Benedetto e Grottammare. Un episodio gravissimo, se confermato dalle indagini, che trova davvero pochi precedenti sulla Riviera delle Palme. Gli investigatori del commissariato stanno cercando di trovare riscontri alla versione fornita dalla giovane vittima. Sembra che sul luogo dell’accaduto, tra la pineta dei funai, a nord del Ballarin e il primo stabilimento balneare, ma l’aggressore sarebbe uscito all’improvviso dall’oscurità ed avrebbe afferrato da dietro la ragazza che stava tornando a casa dopo il lavoro su un monopattino elettrico. Bloccata dall’uomo, età presunta inferiore ai 30 anni, che parlava perfettamente italiano, è stata portata poco distante dalla pista ciclabile dove si sarebbe consumato lo stupro. Tutti elementi al vaglio degli investigatori. La ragazza ha raccontato di non conoscere il suo aggressore che probabilmente la seguiva o era appostato in quella zona. E’ stata un’azione rapida. La giovane si è sentita afferrare e trascinare a terra. In quella zona non c’erano persone e quindi nessuno ha potuto udire le urla della ragazza che alla fine è stata costretta a subire la violenza non potendo difendersi da sola. Quando l’uomo se n’è andato, facendo perdere le sue tracce, la giovane è tornata a casa e ha raccontato la terribile esperienza ai familiari che l’hanno condotta al Pronto soccorso dove i sanitari hanno riscontrato i segni dell’aggressione, giudicati guaribili in pochi giorni. La stessa è stata poi sottoposta a visita ginecologica per i relativi approfondimenti sanitari. Anche se in questi casi, solitamente, non vengono riportate serie conseguenze fisiche, quelle psicologiche permangono a lungo e si manifestano sotto forma di rabbia, paura, stati d’ansia. Tornando alle indagini, gli investigatori della polizia si muovono con riservatezza e mirano, in questa fase, alla verifica di ogni particolare alla ricerca di qualche particolare che possa mettere in campo i primi tasselli per ricostruire l’intero mosaico di un caso che si presenta tutt’altro che semplice. All’esame della polizia anche le immagini di telecamere poste in attività della zona portuale e negli stabilimenti della zona.

Marcello Iezzi