Violenza sessuale su 13enne, tornano liberi i responsabili

A marzo scorso era uscito Patrick Boi, che scontava 4 anni di reclusione. Ora anche Christopher Ehikhebolo ha terminato la pena

Sono entrambi tornati in libertà i due nigeriani condannati per aver compiuto violenza sessuale su una ragazza ascolana all’epoca minorenne. A marzo scorso era uscito dal carcere Patrick Boi, che era stato condannato a 4 anni di reclusione. Pochi giorni fa ha lasciato l’istituto di pena dove era detenuto anche Christopher Ehikhebolo che ha finito di scontare la condanna a cinque anni di reclusione. Boi dopo la scarcerazione è stato accompagnato in un centro accoglienza e rispedito in Nigeria in ossequio alla sentenza che ha disposto la sua espulsione a pena espiata. "Christo" è invece libero in Italia e nei giorni è stato anche ad Ascoli a trovare il suo legale, l’avvocato Umberto Gramenzi. Era stato anche lui espulso, ma la Cassazione ha accolto il ricorso e sul punto deve di nuovo pronunciarsi la Corte d’Appello di Perugia. I due nigeriani sono stati riconosciuti colpevoli di aver violentato una ragazzina, all’epoca dei fatti, il 20 ottobre 2017, 13enne. Quel pomeriggio incontrarono la giovanissima mentre aspettava il bus in viale De Gasperi, poi la violenza. Quando è stato interrogato, "Christo" ha negato di aver avuto rapporti sessuali completi come invece ha riferito alla polizia la 13enne. Ha ammesso solo qualche palpeggiamento e qualche bacio da fidanzatini. Così come il connazionale, ha detto agli investigatori di non essere a conoscenza che fosse minorenne, visto che per problemi di lingua comunicavano solo attraverso i traduttori dei rispettivi smartphone. Ha invece sempre negato tutto Boi. Essendo i due giovani extracomunitari nullatenenti, lo Stato italiano ha nel frattempo indennizzato con 25mila euro la ragazza ascolana vittima di violenza sessuale. L’avvocato di parte civile Annalisa Corradetti fece istanza alla Prefettura di Ascoli per accedere al fondo di solidarietà per le vittime di reati di mafia e dei reati intenzionali violenti. Il fondo ha però delle limitazioni; è previsto un indennizzo solo per la vittima, in questo caso la ragazzina e la somma massima prevista è di 25mila euro che la penalista ha invano chiesto fosse elevata; nulla hanno invece avuto i familiari.

Peppe Ercoli