Visite mediche ed esami, agenda stravolta ad Ascoli. La guida

Il primario di Radiologia risponde ai dubbi dei pazienti: "Decadute le prenotazioni tra marzo e maggio. Iter da ripetere"

Il primario di Radiologia dell’Area vasta 5, Carlo Marinucci

Il primario di Radiologia dell’Area vasta 5, Carlo Marinucci

Ascoli Piceno, 30 maggio 2020 - Dottor Marinucci , quali saranno le nuove regole per poter accedere in radiologia? "A parte quelle di carattere generale dettate dall’Asur per l’attività ambulatoriale, che vanno dal triage telefonico al momento della prenotazione al Cup per indagare sullo stato di salute del paziente a percorsi diversi per l’accesso e l’uscita nella struttura ospedaliera, all’ingresso dell’utente sarà raccolta un’autocertificazione, un’infermiera misurerà la temperatura corporea con un termoscenner e nelle sale d’aspetto sarà fatto rispettare il distanziamento sociale. Il personale entrerà e uscirà in posti diversi rispetto all’utenza, dove ciò sarà possibile, e ci saranno percorsi differenti tra pazienti interni, i ricoverati, e pazienti esterni".

Come vi siete organizzati con le agende in radiologia? "Abbiamo dovuto rifarle perché non potremo più, in un giorno, accogliere lo stesso numero di pazienti, sia perché dovremo distanziare un esame dall’altro, sia perché tra una prestazione e l’altra occorrerà del tempo per sanificare i locali. Inoltre le prenotazioni non saranno prese per prestazione, ma per utente. Per intenderci, se una persona deve eseguire due esami, occupa un posto solo. Ad esempio, se una donna deve sottoporsi a mammografia e ecografia mammaria, che ne potremo eseguire al massimo dieci in una mattinata, ne farà una dietro l’altra. Per la Tac potremo fare un utente ogni 45 minuti, dunque massimo 9 in una mattinata per gli esterni. Stessa cosa per la Tac per le stadiazioni oncologiche, mentre di risonanze magnetiche solo 6 e di ecografie 10. Bisogna considerare anche le urgenze in qualsiasi momento, e gli esami che vengono richiesti per i ricoverati, che però effettueremo nel pomeriggio".

Come sarà garantita la sicurezza degli operatori e degli utenti? "Indosseranno i dispositivi di protezione individuale, diversi a seconda dell’esame che dovranno eseguire. In quelli in cui c’è un contatto più ravvicinato con il paziente utilizzeranno le mascherine ffp2. Anche gli utenti dovranno indossare le mascherine e se quella che hanno non va bene, sarà fornita loro in ambulatorio, o direttamente all’ingresso dell’ospedale".

Per chi aveva prenotato visite o esami per i mesi di marzo, aprile e maggio cosa deve fare? "Le prenotazioni sono decadute. Queste persone dovranno recarsi dal proprio medico di medicina generale per farsi prescrivere nuovamente la prestazione, poi sarà il medico a valutare se ritiene ancora opportuno che vi si sottoponga. Si spera, comunque, che vengano utilizzati un po’ di più i criteri di appropriatezza. E comunque, con le nuove agende che permetteranno di mettere a disposizione meno posti, a coloro che possono aspettare verrà dato appuntamento più in là, oppure andranno a finire nelle liste di garanzia: sarà l’ospedale a trovare il posto, o in un’altra struttura pubblica, o nel privato, dove comunque pagherà ugualmente solo il ticket".

Questo tipo di organizzazione per quanto tempo andrà avanti? "Al momento per due mesi. Questo perché le cose nel frattempo potrebbero cambiare in base all’andamento dell’epidemia e ci potrebbero volere dei correttivi".

Infine, quando riprenderanno gli screening oncologici? "Lo screening al colon retto ripartirà dal primo giugno. Quelli alla mammella e alla cervice uterina (Pap test ndr) da luglio".