Writer italiani arrestati in India, la madre del grottammarese: "Ansia per il mio Paolo"

Paolo Capecci vive da 7 anni all’estero ma la riviera gli ha dato i natali e i suoi familiari risiedono qui nel Piceno: "Mio figlio è un ragazzo bravo e responsabile, non so cosa possa essere successo"

Writer italiani arrestati in India per un murales, Paolo Capecci secondo da sinistra

Writer italiani arrestati in India per un murales, Paolo Capecci secondo da sinistra

Grottammare (Ascoli), 5 ottobre 2022 - C’è molta apprensione a Grottammare, dove risiede la madre di Paolo Capecci 27enne, uno dei quattro giovani writers arrestati dalla polizia indiana di Ahmedabad nello stato di Gujarat, ritenuti responsabili di aver deturpato, con alcuni graffiti, due carrozze della metropolitana. Opera firmata con la sigla Tas (che significa Tagliatelle alla salsa). L’evento sarebbe avvenuto nelle primissime ore di domenica, quando tre di loro sono stati ripresi dalle telecamere mentre scavalcavano il muro del deposito di Apparel Park della ferrovia metropolitana di Gomtipur.

I ragazzi avrebbero scritto "tata" sulle carrozze, con diversi colori e "tas" sui pali della linea elettrica. Secondo le autorità locali il danno sarebbe stato valutato 50mila rupie, vale a dire 6/700 euro. A comunicare l’arresto alle famiglie dei quattro giovani, due marchigiani, insieme con Paolo Capecci anche Baldo Sacha di Monte San Vito (Ancona) e due abruzzesi, Gianluca Cudini di Tortoreto e Daniele Stranieri di Spoltore (Pescara) , è stata l’ambasciata italiana. "Sono molto preoccupata, sono in ansia – ha affermato Francesca Puglia, madre di Paolo Capecci, che si è chiusa in casa con la figlia e il compagno, in attesa di ricevere notizie più dettagliate –. Siamo tutti in attesa di conoscere ulteriori particolari dall’Ambasciata".

Paolo Capecci, che per qualche anno aveva abitato a San Benedetto, in casa della nonna, poi è andato a Londra, dove vive da 7 anni e dove ha fatto diversi lavori, compreso il cameriere. In India è andato per un viaggio insieme agli amici italiani. "Sia quando stava a Londra, sia adesso dall’India, ci sentivamo tutte le mattine tramite messaggi – aggiunge la signora Francesca con voce provata –. Paolo è un ragazzo bravo e responsabile, non capisco cosa sia accaduto. Ogni mattina gli mando il buongiorno e lui mi risponde raccontandomi la sua giornata. L’ultimo suo messaggio risale a sabato mattina". Il giorno dopo è arrivata la telefonata dell’ambasciata che ha comunicato alla famiglia la notizia dell’arresto, ma con pochi particolari. Ieri vi è stato un colloquio della mamma con il sindaco di Grottammare, Enrico Piergallini, che si è messo a disposizione: "La famiglia è in preda a uno sconvolgimento emotivo, ma è in contatto con l’ambasciata, vi è quindi la vicinanza delle autorità italiane – ha affermato Piergallini –. Paolo è un figlio di Grottammare e questo basta per farci sentire vicini a lui e alla sua famiglia. Spero che si sia trattato di un fraintendimento e auspico che si arrivi presto a una situazione più chiara e più tranquilla". Fonti di stampa indiana scrivono che il quartetto si sarebbe reso responsabile di un analogo gesto a Kochi, nello stato del Kerela ed un altro a Mumbai, dove secondo le immagini di videosorveglianza della metropolitana l’impresa non sarebbe riuscita.