MATTEO PORFIRI
Economia

Beko, spiraglio Comunanza: resta aperta

La fabbrica picena avrebbe dovuto cessare l’attività. Ma a Fabriano gli esuberi sono circa 300. Ecco i dettagli sul nuovo piano industriale

Una delle proteste dei lavoratori Beko marchigiani dei mesi scorsi

Una delle proteste dei lavoratori Beko marchigiani dei mesi scorsi

Il nuovo piano industriale, comunque, verrà presentato in maniera più dettagliata nel prossimo tavolo ministeriale convocato per il 24 febbraio. E quella tappa, in questa lunga maratona, sarà probabilmente decisiva. L’obiettivo dei sindacati è uno solo: evitare licenziamenti e tutelare il maggior numero dei posti di lavoro.

Ma i rappresentanti dei lavoratori non sono soddisfatti dell’incontro di ieri. «Il piano industriale di Beko ha poche novità rispetto a quello presentato il 20 novembre a Roma. Tuttavia il punto di partenza era così drammatico, che pur con alcune modifiche da verificare anche il nuovo piano si presenta insufficiente e suscita dubbi sulle prospettive industriali e sulla sostenibilità sociale – sottolineano in una nota congiunta Fim, Fiom, Uilm, Uglm, che al momento non vedono possibilità di un’intesa -. Per quanto concerne la fabbrica di Cassinetta è stata ritirata la decisione di dismettere due linee di montaggio: gli esuberi si abbasserebbero a 350, a fronte degli originari 540. A Comunanza si sta valutando un piano alternativo alla chiusura, con un livello produttivo economicamente sostenibile che verificheremo nel merito e nella concretezza al prossimo appuntamento. A Melano e a Carinaro si conferma il numero originario rispettivamente di 68 e di 40 esuberi».