Ascoli, il reddito di inclusione è il salvagente per la crisi del Piceno

Boom di richieste, una domanda accolta su quattro arriva dal sud delle Marche

I cittadini del Piceno primi per domande di Rei accolte

I cittadini del Piceno primi per domande di Rei accolte

Ascoli, 17 maggio 2018 - Un altro triste primato che il Piceno si sarebbe risparmiato volentieri: nelle statistiche relative al reddito di inclusione, in percentuale è primo per numero di domande accettate a livello regionale. Un dato sorprendente se si considera il numero di abitanti della provincia più a sud delle Marche, ma che in fondo ci si poteva attendere vista la grande difficoltà economica in cui versa ancora tutto il territorio. Il reddito di inclusione, o più semplicemente Rei, è infatti una misura contro la povertà che unisce un contributo erogato dall’Inps (da un minimo di 187 euro fino ad oltre 500 euro mensili, in base alle condizioni e ai membri nel nucleo familiare) a percorsi di reinserimento lavorativo.

Da luglio cambieranno le condizioni e il reddito di inclusione non sarà più legato a parametri familiari diventando così universale: al momento, infatti, è necessario che nel nucleo familiare ci sia un minorenne, o un disabile e almeno un suo genitore o un suo tutore, oppure una donna in stato di gravidanza, o ancora di un componente che abbia compiuto 55 anni con specifici requisiti di disoccupazione. Da luglio questi requisiti non ci saranno più, allargando così la platea dei beneficiari.

Venendo ai numeri regionali, ecco la dimensione del caso piceno: sulle 5.917 domande presentate nelle Marche, 1.208 sono arrivate dalla provincia ascolana (quindi il 20%); un numero già alto se appunto si considera che, Fermo a parte, si tratta del territorio con meno residenti. Ma il vero elemento da tenere in considerazione riguarda le domande accolte: se infatti una richiesta su cinque è arrivata dal Piceno, ben una su quattro di quelle accettate arriva da questa provincia. Con 395 accoglimenti su 1.552, la percentuale del 25% non lascia dubbi su quanto i residenti del sud delle Marche abbiano bisogno di aiuto.

Per capire la reale dimensione di questo dato, basta confrontarlo con quello di Pesaro e Macerata: nel primo caso sono state accolte 300 domande, nel secondo 225. Solo ad Ancona i via libera sono stati di più (489), ma parliamo di una provincia con più del doppio degli abitanti del Piceno. L'ultima conferma sullo stato di crisi del territorio ascolano arriva dal rapporto tra richieste accolte e respinte: in tutte le altre province quest'ultime sono più delle prime (344 contro 300 a Pesaro, 554 contro 489 ad Ancona, 286 contro 225 a Macerata, 219 contro 143 a Fermo), mentre nel Piceno il rapporto è inverso, con 395 accoglimenti e 334 bocciature.