Ascoli, alla Saba mancano 8,5 milioni. Meno incassi del previsto

I dati della multinazionale sulla sosta: Matteucci chiede un consiglio comunale aperto

Il consigliere Simone Matteucci aveva chiesto i dati alla Saba

Il consigliere Simone Matteucci aveva chiesto i dati alla Saba

Ascoli, 3 gennaio 2019 - I dati sulla sosta arrivano proprio all'inizio dell'anno e promettono di accendere il dibattito politico anche in vista della prossima campagna elettorale: la Saba ha infatti risposto alle sollecitazioni del presidente della commissione consiliare, Simone Matteucci, e dell'avvocato Giuseppe Falciani che lo sta assistendo in questa storia, e ha presentato costi e ricavi degli ultimi dieci anni. Da questi emerge che dal 2008 al 2017 si è verificato uno squilibrio di 8,5 milioni tra il margine operativo previsto dalla convenzione e quello effettivamente realizzato in quel periodo di tempo. Dove il 'margine operativo' altro non è che la differenza tra ricavi e costi di gestione. Il problema è tutto nella differenza che la Saba ha evidenziato tra i dati reali, quindi i ricavi e le spese effettivi, e quelli previsti nel piano economico finanziario che accompagnava la famosa convenzione. Per dirla in parole povere, rispetto alle previsioni fatte parecchi anni fa alla Saba mancherebbe una somma importante che è il frutto dell’andamento degli ultimi dieci anni di spese e incassi per la sosta in città.

Il consigliere di maggioranza, Simone Matteucci, che è pure presidente della commissione servizi comunali da cui sono partite le lettere con la richiesta di informazioni alla Saba, ha rivendicato il risultato ottenuto e ha ulteriormente alzato il tiro: "Per la prima volta abbiamo in mano questi dati, che sono sicuramente importanti: quindi ho convocato a breve una commissione per fare presto un consiglio comunale aperto e trovare la soluzione migliore. Insieme all’avvocato Falciani – ha concluso – continuiamo ad andare avanti su questa strada".

I numeri riguardano sia i due parcheggi coperti (Torricella ed ex Gil) che negli ultimi dieci anni sono costati alla Saba più di quanto hanno permesso di incassare, sia la sosta di superficie, da cui invece emergono dati completamente opposti e che rappresenta il vero elemento di guadagno. Infatti, in questo caso il margine operativo è piuttosto consistente anche se non basta a colmare la differenza con le previsioni del piano economico finanziario allegato alla convenzione. Per chiudere il cerchio, la Saba ha fornito anche i numeri dei permessi: nel 2018 ha incassato 98mila euro a fronte di 5.430 permessi rilasciati.