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Vertenza Beko, braccio di ferro tra azienda e sindacati al Mimit di Roma

Le parti sono pronte a salire sul ring. Oggi nuovo incontro dopo quello di lunedì scorso con la moderazione da parte del Governo. I rappresentanti dei lavoratori chiederanno di ridurre ulteriormente il numero degli esuberi

Vertenza Beko, braccio di ferro tra azienda e sindacati al Mimit di Roma

Ascoli Piceno, 27 febbraio 2025 – Le parti sono pronte a salire sul ring. Alle 14, infatti, scatta il nuovo round in merito alla vertenza Beko al Mimit di Roma, il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Dopo l’incontro di lunedì scorso, infatti, prosegue il braccio di ferro tra azienda e sindacati, con la moderazione da parte del Governo.

La protesta dei lavoratori Beko oggi un altro round della vertenza a Roma
La protesta dei lavoratori Beko oggi un altro round della vertenza a Roma

I rappresentanti dei lavoratori, in particolare, chiederanno di ridurre ulteriormente il numero degli esuberi incluso nel nuovo piano aziendale dalla multinazionale. Si parla di circa cento operai a rischio nella fabbrica di Comunanza, 68 nello stabilimento di Fabriano e circa duecento impiegati. Solo per quanto riguarda le Marche, ovviamente.

“Giudichiamo i cambiamenti al piano industriale e le posizioni di Beko ancora insufficienti – spiegano Fim, Fiom, Uilm e Uglm, alla vigilia del tavolo –, poiché non trovano una soluzione per tutte le fabbriche e le divisioni impiegatizie, non garantiscono investimenti idonei a rilanciare le produzioni italiane e valorizzare al meglio gli enti di ricerca e sviluppo del prodotto. Inoltre, prevedono soluzioni organizzative non condivise e implicano un numero molto alto di esuberi. Proseguiremo il negoziato con l’obiettivo di scongiurare chiusure e licenziamenti”.

Dopo il tavolo di oggi, ne seguiranno altri due il 14 e il 18 marzo. Nel frattempo, ieri gli europarlamentari Matteo Ricci (ex sindaco di Pesaro) e Dario Nardella sono stati in Turchia per incontrare Fatih Kemal Ebiçlioglu, presidente della holding della famiglia Koc che controlla Beko Europe. I due hanno portato all’attenzione del gruppo turco alcune richieste tra cui la riduzione drastica degli esuberi.

L’interlocutore turco avrebbe ribadito con fermezza la volontà di mantenere gli investimenti nei diversi siti produttivi italiani e che il tavolo negoziale è tuttora aperto, con l’obiettivo comune di raggiungere un accordo con i sindacati. Nel particolare, Ebiçlioglu ha confermato l’investimento di 300 milioni di euro (di cui un terzo destinato alla ricerca e sviluppo), condiviso la proposta di creazione di un headquarter del Design Industriale di Beko e un centro globale per la categoria Cooking in Italia.