VALERIO ROSA
Ascoli

Francesco Cavestri al Cotton Club: “Così scopro Ascoli”

Appuntamento da non perdere questa sera alle 21 in via del Commercio

Francesco Cavestri

Francesco Cavestri

Ascoli Piceno, 21 marzo 2025 –  Appuntamento da non perdere questa sera alle 21, al Cotton Club in via del Commercio, con il concerto del giovanissimo pianista e compositore, classe 2003, Francesco Cavestri. Dopo il successo dell’evento con Jacopo Ferrazza, della settimana scorsa, lo storico locale ascolano ospiterà uno dei musicisti italiani emergenti, affiancato dal trombettista Fabrizio Bosso, per presentare dal vivo il progetto «Iki – Bellezza Ispiratrice», un concerto che prende il nome dal suo ultimo album e che vede come protagoniste composizioni musicali che uniscono il jazz, l’hip hop e la musica elettronica. Cavestri d’altronde è lanciatissimo e ha già ricevuto il ‘Premio Strada del jazz 2023’ in Piazza Maggiore a Bologna, come pianista jazz che unisce presente e futuro. Francesco è già stato ad Ascoli? «In realtà no. Andando i vacanza in Puglia, mi sono fermato qualche volta a San Benedetto e soprattutto a Porto Recanati, ma l’entroterra marchigiano non lo conosco. Mi hanno detto che Ascoli è bellissima e spero di riuscire a fare un giro in centro prima di ripartire. Sono però molto felice di approdare al Cotton Club. Ne ho sentito parlare molto e conosco Emiliano D’Auria che sta proseguendo la storia di questo locale fondato dal papà e dallo zio. Un luogo dove la musica non perde mai la sua identità. Suonare al Cotton Club significa essere in un luogo che tenacemente non tradisce mai la propria anima e continua ad offrire note che, comunque e sempre, esprimono l’amore per il jazz». Ascoli è la città natale di tanti musicisti famosi, da Saturnino Celani a Dario ‘Dardust’ Faini: vi siete mai incrociati? «No, anche se Dario ha suonato al ‘Blue Note’ di Milano, un locale dove mi sono esibito spesso. Ma Emiliano me lo ha detto che Ascoli è una città che conosce e apprezza la buona musica» Come mai ha scelto il jazz? 

«Mi sono laureato in pianoforte jazz, e sono stato sempre guidato da

questa fonte di ispirazione, nonostante accetti che le sperimentazioni contaminino continuamente il mio genere. Ho sempre voluto partire dal jazz per abbracciare tante altre sonorità, perché si tratta di un genere che nasce tra più culture da quella africana, a quella latina e caraibica, fino alla classica europea. Ascolto molto la musica dei miei coetanei e la collaborazione con Willie Peyote, mi sta aiutando molto. Questo tour parte da lontano, con il primo concerto allestito proprio al ‘Blue Note’ di Milano nell’aprile 2024: ho la fortuna di suonare dal vivo con colui che ha sempre creduto in me sin dall’inizio, il trombettista Fabrizio Bosso, una delle più autorevoli figure del panorama del jazz italiano». Cosa farà ascoltare al pubblico del Cotton Club? «Il concerto comprenderà non solo i brani del secondo album, uscito lo scorso anno, ma anche brani del primo, registrato quando avevo solo 18 anni, Early 17. Nel live c’è la collaborazione di Bosso, e dell’altro grande trombettista Paolo Fresu. Con me ci saranno sul palco il bassista Riccardo Oliva e il batterista Mattia Bassetti, oltre come detto Fabrizio Bosso«. Insomma, un appuntamento imperdibile per gli amanti del jazz e della musica d’avanguardia.