Bomba di grandine Ascoli, i sindaci battono cassa: "Serve lo stato di calamità naturale"

Danni ingenti, Terrani: "Nel territorio del mio comune ammontano a 15 milioni". Da ieri 4 mezzi spazzatrici stanno intervenendo per le vie e le strade delle cento torri

Uno dei ’chicchi’ di grandine caduti mercoledì pomeriggio nel Piceno

Uno dei ’chicchi’ di grandine caduti mercoledì pomeriggio nel Piceno

Ascoli Piceno, 29 luglio 2022 - I sindaci dei comuni del Piceno martoriati dalla grandinata di mercoledì battono cassa. Al presidente della Regione Marche Acquaroli chiedono di attivarsi immediatamente presso il Governo per chiedere fondi a ristoro degli ingenti danni causati in particolare Ascoli e Folignano e molte delle rispettive frazioni.

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Il sindaco di Folignano Matteo Terrani si è già attivato ed è in contatto con il sindaco di Ascoli Fioravanti e gli altri primi cittadini che lamentano criticità per l’evento atmosferico di eccezionale portata. La sua stima dei danni è impressionante. "Nel territorio del mio comune ammontano a 15 milioni di euro. Mi riferisco – spiega Terrani – alle conseguenze della grandinata sulle coltivazioni, ai danni alle scuole che hanno avuto i lucernai distrutti, ai cantieri edili, alle abitazioni, ai laboratori artigianali e alle attività commerciali, alle strade, ai lampioni e l’arredo urbano. Ma soprattutto – ha aggiunto il sindaco di Folignano – sono state le automobili ad essere state quasi tutte gravemente danneggiate".

Ma c’è un problema ulteriore. "L’eventuale ed auspicato riconoscimento dello stato di calamità naturale – spiega Terrani – potrebbe far venire meno la copertura assicurativa per danni da grandine per chi ha nella sua polizza auto questo tipo di risarcimento; in caso di calamità naturale le compagnie potrebbero non rifondere il danno. Per questo ci vorrà la volontà politica del Governo per riuscire ad ottenere lo stato di calamità e rifondere contestualmente anche questo tipo di danno".

«Tutti i sindaci del territorio, in maniera congiunta, stanno calcolando i danni causati dalla grandinata, per valutare la possibilità di richiedere lo stato di calamità naturale" ha aggiunto il sindaco di Ascoli Fioravanti. Da ieri mattina quattro mezzi spazzatrici stanno intervenendo a pieno regime per le vie e le strade cittadine di Ascoli.

Pioggia e grandine non sono bastatati per alleviare la crisi idrica. Tanto che, a causa del perdurare dell’anomalo andamento climatico stagionale che sta determinando una costante riduzione della portata delle sorgenti, il prefetto Carlo De Rogatis ieri ha nuovamente richiamato l’attenzione di tutti i sindaci della provincia sulla necessità di sensibilizzare i cittadini ed i turisti ad un utilizzo consapevole della risorsa idrica anche attraverso l’emanazione di ordinanze più restrittive per scongiurare utilizzi impropri dell’acqua ricordando di limitarli alle sole esigenze igienico-potabili.