Meteo, allarme per il clima pazzo. "Agricoltura a rischio"

Fortuni della Coldiretti: "Il freddo prima poi arriverà e sarà un problema per le colture primaverili. Quest’anno niente neve in montagna e zero piogge"

Francesco Fortuni e qui sopra i vigili del fuoco al lavoro in centro (LaBolognese)

Francesco Fortuni e qui sopra i vigili del fuoco al lavoro in centro (LaBolognese)

Ascoli, 5 febbraio 2020 - "Metti in terra e spera in cielo": questa massima del mondo agricolo negli ultimi tempi è diventata ancora più vera, considerando i cambiamenti climatici che stanno pesantemente influenzando l’intero settore. Francesco Fortuni ha un’azienda agricola a Montemonaco, dove produce soprattutto legumi, ma anche granturco e patate, ed è pure il presidente di Agrimercati Ascoli e Fermo di Coldiretti. Con lui abbiamo cercato di capire gli effetti di questo clima anomalo: nei ’giorni della merla’, che dovevano essere i più freddi dell’anno, abbiamo assistito ad alte temperature e zero precipitazioni. Fortuni, come incide tutto questo sull’agricoltura? "Per quanto riguarda le colture autunnali, come grano, orzo e farro, la campagna sta risentendo molto delle temperature anomale. In montagna i terreni sono un po’ più umidi, ma in pianura tanti stanno riseminando perché con la siccità non c’è stata l’umidità giusta per germogliare. E anche il vento non ha aiutato, perché asciuga". E in vista della primavera cosa si aspetta? "Il freddo arriverà e ostacolerà la semina. Farà freddo a primavera, perché comunque prima o poi l’inverno farà la sua comparsa: il timore è che una gelata tardiva possa incidere sulle produzioni di frutta, ortaggi, legumi, e in generale su tutte le colture di quel periodo". Tutto questo come inciderà a livello economico? "Noi agricoltori da sempre dipendiamo dal clima: diciamo ’metti in terra e spera in cielo’, perché non c’è nessuno che garantisce la raccolta. Il discorso è che il problema ricadrà anche sul consumatore finale, perché se diminuisce la produzione aumentano i prezzi". Una conseguenza che potrebbe allontanare una certa fascia di clienti? "Un pericolo che incombe su di noi è anche questo: con una minore produzione locale potrebbero prendere sempre più piede i prodotti della grande distribuzione. Ma devo dire che da un po’ sto notando che le persone si concentrano sempre di più su un prodotto locale e su un rapporto di fiducia con il produttore, che poi è il senso dei mercati di Campagna amica di Coldiretti. Si ragiona sempre più sulla qualità". Senza dimenticare la siccità. "In montagna non c’è neve e questo è un problema per le risorse idriche, che rischiamo di vedere quest’estate. Non mi riferisco solo all’agricoltura e questo è un argomento fondamentale".