Antonio Spazzafumo sindaco di San Benedetto: "Priorità a sicurezza e urbanistica"

Il neo primo cittadino ha le idee chiare: "Una città insicura non può crescere, interverremo negli uffici a partire dalla Polizia Municipale. Alle spalle ho una suadra forte e competente"

Antonio Spazzafumo festeggia con collaboratori e sostenitori

Antonio Spazzafumo festeggia con collaboratori e sostenitori

San Benedetto del Tronto, 19 ottobre 2021 - Spazzafumo, Libera, nuovo corso. Sono queste le parole sulla bocca di tutti i sambenedettesi, e specialmente dei supporters dell’imprenditore, che ieri pomeriggio ha conquistato il primato in viale De Gasperi. Un risultato tutt’altro che atteso, vista la distanza che lo sfidante doveva recuperare nei confronti del sindaco uscente. Eppure, ciò che accade dentro le urne è ancora una volta imperscrutabile. Partito da uno svantaggio di oltre 20 punti, da oggi Spazzafumo governerà la città senza aver fatto ricorso ad apparentamenti.

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Sindaco, si aspettava questo successo? "Sono commosso di essere arrivato fin qui: è stato un lavoro difficile per uno che la politica non l’aveva mai fatta in maniera così attiva. Si è trattato di capire le dinamiche e le necessità di un’amministrazione comunale. Le persone a me vicine hanno visto quanto mi sono impegnato e sono riuscito a mantenere coesa tutta la coalizione, che mi ha aiutato. Questi obiettivi si raggiungono solo quando hai una squadra forte e competente alle spalle".

Libera, nelle scorse settimane, è stata descritta negativamente, sia a destra che a sinistra. Cosa si sente di rispondere? "Tutti ci descrivevano nei modi più disparati. In ordine sparso, siamo stati l’armata Brancaleone, il minestrone, l’accozzaglia. Nessuno che ci abbia mai fatto i complimenti per aver fatto convivere anime tanto diverse. Qualcuno mi ha anche detto che dovrei rimanere umile, anche se nella vita non ho mai fatto voli altissimi: ho solo fatto cose concrete e so cosa ho penato per crescere in ogni ambito. Ora però basta con le polemiche: l’apprezzamento, quello vero, me lo hanno dato i cittadini sambenedettesi".

Cosa si aspetta da questa esperienza? "Chiedo solo pazienza per imprimere un reale cambiamento alla città: il mio motto è cambiamento. Lavoreremo soprattutto per restituire qualità ed efficienza al nostro amato territorio. Non vediamo l’ora di lavorare per San Benedetto".

Ripensando alla campagna elettorale, che sensazioni le ha dato questo primo scontro politico? "Abbiamo sconfitto grossi partiti e questo ci rende orgogliosi. La competizione, in tanti momenti, è stata scorretta e spigolosa. Noi vogliamo reintrodurre trasparenza e serenità ad una città che spesso ne avrebbe avuto maggiore bisogno".

Che cosa farà appena si insedierà? "Non appena mi insedierò andrò senz’altro ad ascoltare i collaboratori con cui dovrò lavorare in questi anni. Il lavoro che ci aspetta sarà duro, e per questo devo far sì che mi seguano tutti nel progetto che metteremo in campo. La città si è risvegliata, ora merita di coltivare una speranza".

Nel concreto? Quale pensa debbano essere i primi interventi? "Sicuramente dovremo darci molto da fare nel comparto sicurezza, intervenendo nella rimodulazione degli uffici, a partire dalla Polizia Municipale: una città insicura è una città che non può crescere ed esprimere appieno le proprie potenzialità".

E poi? "Nel contempo direi che bisognerà mettere mano sin da subito al settore urbanistica. Questa città ha bisogno di un piano regolatore che permetta di capire quali sono i giusti interventi per il territorio. Molte scelte del passato sono state fatte senza mai prendere in considerazione una visione generale della città, del suo assetto e del suo ruolo.

Ha già pensato alle persone che dovranno accompagnarla in questo viaggio? "Non abbiamo ancora parlato di giunta, ma lo faremo nel più breve tempo possibile.