Renzi, i sindaci del terremoto contro le magliette gialle. "Non vogliamo passerelle"

La mossa dell’ex premier non piace: "Qui serve gente che lavora"

Renzi saluta le magliette gialle (foto LaPresse)

Renzi saluta le magliette gialle (foto LaPresse)

Ascoli, 1 giugno 2017 - «Maglie gialle nei luoghi del sisma? Qui serve gente che lavora. Le passerelle non le vogliamo». E’ quasi unanime il coro dei sindaci del cratere, qualche giorno dopo l’annuncio dell’ex premier Matteo Renzi di ‘inviare’ le cosiddette ‘maglie gialle’ nei paesi terremotati. Per molti, infatti, questa scelta rappresenta solamente un mezzo per fare campagna elettorale o per mettersi in mostra, a poco più di nove mesi dal primo terribile sisma, quello del 24 agosto scorso.

Tra i più arrabbiati, sotto questo punto di vista, c’è ovviamente il sindaco di Arquata Aleandro Petrucci. «Ci vogliono gesti concreti e ormai siamo stanchi delle chiacchiere – spiega il primo cittadino arquatano –. Invece di venire in paese con le loro maglie gialle perché non vengono con dei mezzi utili a portar via le macerie? Sono felice che queste persone vengano nel nostro territorio solo per un motivo: in questo modo, infatti, possono rendersi conto di cosa abbia subìto e dei danni che sono stati provocati dal terremoto». «L’idea delle maglie gialle è sicuramente discutibile – prosegue il sindaco di Acquasanta, Sante Stangoni – Non è proprio il momento giusto per fare queste passerelle. Magari in un altro contesto sarebbe stato tutto diverso. In questa fase di post-sisma, nella quale sta per cominciare la ricostruzione, non è accettabile che si venga su questi territori feriti solamente per fare campagna elettorale».

Assolutamente contrariato, poi, anche il sindaco di Montemonaco Onorato Corbelli. «Ma per favore, parliamo di cose serie – esclama il primo cittadino del borgo montano –. Qui ci vogliono progetti concreti. Tra tutti i problemi che abbiamo, Renzi si preoccupa delle maglie gialle. Ma ci rendiamo conto? Se l’ex premier vuole venire a Montemonaco lo ricevo volentieri. Poi se vuole indossare una maglia gialla è libero di farlo. Noi non le metteremo e spero che non arrivi nessuno. Accoglieremmo volentieri solamente persone che intendano lavorare». Il sindaco di Force Augusto Curti, invece, è meno estremista. «Renzi conosce bene i problemi del nostro territorio – spiega il sindaco –. Abbiamo bisogno di gesti concreti, ma devo dire che dallo scorso 24 agosto abbiamo ricevuto una grande mano, da questo punto di vista».

«Maglie gialle nei luoghi terremotati? – proseguono il sindaco di Roccafluvione Francesco Leoni e quello di Castignano Fabio Polini –. Francamente non ci sembra proprio il caso di stuzzicare ulteriormente una popolazione già molto delusa per quanto avvenuto in questi mesi. Se vogliono venire a pulire i nostri paesi non ci sono problemi, ma non vogliamo passerelle». «La solidarietà e la vicinanza sono cose che fanno sempre piacere in linea di principio – conclude, infine, il sindaco di Venarotta Fabio Salvi –. Non ho capito quali sarebbero le azioni pratiche svolte dalle maglie gialle. Se però queste persone arrivano per sistemare qualche strada, tagliare l’erba e manutenere il paese allora sarebbero di aiuto e il tutto dovrebbe essere pianificato prima con le amministrazioni. In alternativa, invece, non trovo utilità nella loro presenza sul territorio».