Terremoto, le richieste dei sindaci. No tax-area e sospensione dei mutui

Il consiglio provinciale ha approvato gli emendamenti al decreto

Terremoto, il consiglio provinciale riunito ad Ascoli (LaBolognese)

Terremoto, il consiglio provinciale riunito ad Ascoli (LaBolognese)

Ascoli, 3 marzo 2017 - Dividere terremoto e maltempo è impossibile, perché le due emergenze si sono intrecciate in un mese che ha messo a dura prova la resistenza di cittadini e amministrazioni locali. Per questo la Provincia ha messo insieme le due questioni in una relazione complessiva sui danni di quelle settimane tremende, con tanto di tabella sui danni dal maltempo e lista degli emendamenti per le modifiche al decreto legge sul sisma, che è in fase di conversione.

Approvata all’unanimità, la delibera sarà inviata oggi a Governo, Regione e Protezione civile. Un modo per far sentire la voce del Piceno e intervenire con gli aggiustamenti necessari per fronteggiare l’emergenza. Protagonista assoluta dell’atto approvato ieri dal consiglio provinciale è stata la famosa ‘no tax area’, annunciata e poi grande assente dell’ultimo decreto: la richiesta è di istituire questa zona franca «per accelerare la ripresa economica delle aree colpite dal sisma e arginare il rischio della desertificazione imprenditoriale, e attrarre nuovi investimenti». In che modo? Con una riduzione dell’Irap, dell’Irpef e dell’Irpeg del 25% per un periodo di cinque anni.

A illustrare gli emendamenti e il documento che li accompagna è stata la vicepresidente Valentina Bellini: nella lista ci sono anche il blocco degli obiettivi di finanza pubblica per tre anni e la proroga della sospensione dei mutui contratti dai Comuni con la Cassa depositi e prestiti fino a tutto il 2019. Nella relazione stilata dai sindaci del territorio, che ha accompagnato gli emendamenti, c’è la necessità di istituire fondi ad hoc per poter procedere con l’adeguamento sismico degli edifici strategici che avranno indici di vulnerabilità sismica non sufficienti, ma anche di intervenire sulla tassa rifiuti, visto che molti sono stati costretti a trasferirsi altrove ma i Comuni continuano comunque a sostenere spese per il servizio; senza dimenticare la questione legata alle infrastrutture del servizio idrico: l’idea dei sindaci è di permettere a Ciip e Aato di diventare soggetti attuatori degli interventi di ricostruzione post sisma. «C’è stato - ha detto il presidente Paolo D’Erasmo - un aggravamento della situazione dei danni a causa delle nevicate e infatti alla ricognizione sul maltempo si accompagnano gli emendamenti, necessari per modificare il decreto legge: ci aspettiamo un’attenzione particolare alle esigenze dei territori, avvicinando gli strumenti legislativi a quello che chiedono i sindaci e gli amministratori».

Agli emendamenti si sono aggiunti anche alcuni suggerimenti, con un occhio di riguardo a demolizioni e puntellamenti, ma anche all’esenzione del ticket: qui si chiede che il Comune rilasci, insieme all’ordinanza di sgombero, un tesserino valido per usufruire dell’esenzione, limitandola così solo a chi ha effettivamente subito danni dal terremoto. Durante il consiglio è stato tirato in ballo il documento presentato di recente da Confindustria, che comprende il blocco degli obiettivi di finanza pubblica per un triennio e la no-tax area.

L’associazione degli industriali aveva focalizzato l’attenzione anche sui danni indiretti, argomento ripreso dal consigliere Gianni Massimo Balloni: «Come Provincia sarebbe il caso di inserire qualcosa rispetto a un tema molto sentito». Su questo punto il consigliere Antonio Capriotti ha risposto al collega: «Si potevano fare emendamenti, era il caso di presentarli in questa occasione». Anche se alla fine al documento approvato sono stati allegati la ricognizione dei danni da maltempo e gli atti dell’Anci, dei sindaci e appunto di Confindustria, che mette sotto la lente anche l’aspetto dei danni indiretti.