MASSIMILIANO MARIOTTI
Sport

Ascoli chiude la stagione con Legnago tra contestazioni e delusione dei tifosi

L'Ascoli si congeda dal campionato contro il Legnago in un clima di contestazione e delusione per i tifosi.

L’allenatore Mimmo Di Carlo

L’allenatore Mimmo Di Carlo

L’Ascoli col Legnago si congeda davanti al proprio pubblico in un clima di totale contestazione che probabilmente neanche la presenza dell’ospite Pasinato potrà frenare. Non ci sarà nessuna festa di fine campionato per il Picchio che nel cammino effettuato nel corso di questa stagione ha deluso tutte le aspettative, mancando clamorosamente la possibilità di rialzare la testa dopo la retrocessione dalla serie B di un anno fa. La stessa poi capace di lasciare ferite indelebili e mai guarite. Così come la netta e insanabile frattura venuta in essere con la famiglia Pulcinelli, il direttore generale Verdone e il resto dell’attuale dirigenza, ormai da tempo entrati in rotta di collisione con la quasi totalità della piazza. Alla vigilia del match che di fatto chiuderà quella che per tutti i tifosi è stata definita una sorta di ‘agonia’, il tifo organizzato bianconero ha annunciato di entrare allo stadio con 5’ di ritardo rispetto al fischio d’avvio. "Un gesto simbolico ma necessario – si legge nella nota diramata –, una contestazione netta verso una società distante, sorda e incapace di rappresentare ciò che davvero siamo". I sostenitori bianconeri, prima della partita, si ritroveranno prima della partita all’ingresso della curva nord. "Non è solo una questione di campo, di risultati o di classifiche. È una questione di identità, di ciò che vogliamo trasmettere ai nostri figli, perché la fede per l’Ascoli non è qualcosa che si compra o si cambia, ma si eredita e si difende. Ora è il momento di dimostrare chi siamo e di creare le condizioni per un nuovo inizio". Nelle ore precedenti rispetto all’ultimo ballo il tecnico Mimmo Di Carlo si è nascosto dietro ad un consueto e imbarazzante silenzio dopo aver messo a dura prova la pazienza della piazza con la soddisfazione espressa nel dopo gara di Sestri Levante per aver "centrato il secondo obiettivo stagionale".

Il 15esimo posto in questa categoria in realtà costituisce uno dei punti più bassi di sempre, soprattutto perché nei mesi che hanno condotto all’epilogo del torneo i bianconeri, nonostante i quattro tecnici cambiati in panchina (Carrera, Ledesma e la doppia parentesi Di Carlo intervallata da Cudini), non si sono mai mostrati capaci di dominare avversari anche molto modesti per la serie C. Non avendo più nulla da chiedere al campionato, in campo l’Ascoli potrebbe decidere di chiudere la stagione dando spazio a quei giovani ancora acerbi che, ad oggi, non sono riusciti a dimostrare realmente il proprio valore. Gli stessi che il diggì ha recentemente sponsorizzato in maniera spropositata e poco lucida.

Massimiliano Mariotti

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