"Ascoli da battaglia col Brescia" Agostini: è il momento di svoltare

L’ex bianconero: "Il Del Duca terra di conquista? I giocatori stanno facendo il possibile e non basta"

"Ascoli da battaglia col Brescia"  Agostini: è il momento di svoltare

"Ascoli da battaglia col Brescia" Agostini: è il momento di svoltare

Ascoli, è il momento di svoltare. Nel prossimo scontro diretto in programma la formazione di Breda si giocherà una bella fetta di salvezza. Con Meco Agostini abbiamo voluto analizzare il momento che sta attraversando il Picchio, parlando di come i bianconeri potranno uscire dalle difficoltà. L’ex, proprio a Brescia, riuscì a strappare una storica salvezza in A nel maggio 1987.

Cosa pensa della fase che sta attraversando la squadra?

"È una situazione dalla quale credo che l’Ascoli ne uscirà senza problemi. Ne sono sicuro. I giocatori ci sono. La squadra mi sembra più ordinata rispetto a prima. Non crea tantissimo, però le cose buone ci sono. Mister Breda mi è parso un tecnico intelligente".

A partire dal ko col Bari quanto sono state differenti le tre sconfitte subite?

"Sono state gare particolari. Sinceramente non ho visto un Bari superiore all’Ascoli. A Cagliari sull’1-0 si doveva fare qualcosa di più al rientro. Soprattutto a livello di atteggiamento. Loro poi con quel successo hanno cambiato faccia infilando altre vittorie. Anche col Venezia non doveva finire così. Non è stata una sconfitta meritata".

Quanto sono pesati gli episodi?

"Devo dire che ho visto tanta sfortuna. Il gioco c’è, si deve migliorare sull’attenzione e in qualche occasione si poteva impattare meglio. Certo che gli episodi stanno girando male. Va detto. Col Bari il rigore finale su Dionisi si poteva dare per dire. Qualche frangente positivo in più poteva aiutare e invece non c’è stato".

Ora col Brescia crede che ci si giocherà quasi tutto?

"Si dovrà andare a 200 all’ora senza pensare troppo alla tattica. I giocatori dovranno entrare in campo con il cuore tra le mani. Tutto il resto conterà poco. Vanno fatti i punti. Basta vedere il Cosenza come ha cambiato marcia. Adesso le squadre che inseguono si rafforzano mentalmente anche con gli esiti negativi di chi precede in classifica. Rispondere colpo su colpo in termini di risultato sarà fondamentale per frenare il loro entusiasmo".

Lei che a Brescia in A ha strappato una salvezza storica, che gara prevede?

"Sono una buona squadra e verranno qui per fare la partita della vita. E anche l’Ascoli dovrà farla. Sarà una guerra e andrà messo quel quid in più che serve. I nostri dovranno mangiare l’erba, come si suol dire, e poi giocare. L’avversario dovrà finire alle corde dall’inizio alla fine. Assestare il colpo fatale li taglierebbe fuori".

Ai suoi tempi al Del Duca non si passava, oggi invece lo vediamo spesso terra di conquista. Perché?

"Sono situazioni difficili da capire. I giocatori stanno facendo il possibile e non basta. Ai nostri tempi quando gli avversari scendevano dal pullman incontravano un ambiente infernale e capivano subito che andavano incontro alla sconfitta o comunque ad una partita estremamente sofferta".

Massimiliano Mariotti