Bucchi: "Approccio sbagliato Tanti errori e poca cattiveria"

Il mister contestato dai tifosi per non essere andato con la squadra sotto la curva

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Cristian Bucchi esce tra i fischi ed evita di andare sotto la curva per prendersi la sua dose di rimproveri. "Pensiamo che squadra e staff siano un gruppo dentro e fuori dal campo – scrivono gli ultras – , dove i risultati si ottengono insieme così come le prestazioni opache non sono mai colpe solo del singolo. Applausi e fischi da parte dei tifosi si prendono insieme. Se si vuole essere degni di essere allenatori dell’Ascoli, è bene assumersi le proprie responsabilità e non abbandonare la squadra al termine della gara, al di là delle colpe o dei meriti". Infatti sotto la curva ci vanno i calciatori presi per mano dal ‘capitano’ Federico Dionisi.

Bucchi, come mai non è andato sotto la Curva assieme alla squadra?

"Conosco i tifosi dell’Ascoli e il loro grandissimo amore per la squadra. Tifosi che si esaltano nelle vittorie e che provano sensazioni amare all’inverosimile nelle sconfitte. La critica fa parte del nostro mestiere. Sono uscito da solo come faccio sempre e i fischi li ho sentiti bene. La faccia la metto qua con voi perché la responsabilità è sempre dell’allenatore"

Brutta prova, brutto approccio e reazione tardiva?

"E’ vero. Non dovevamo assolutamente sbagliare l’approccio. Abbiamo fatto tanti errori, dovevamo gestire in maniera migliore il pallone, ma sicuramente non c’era quella ferocia, quella cattiveria su cui stiamo lavorando. Un aspetto che non mi è piaciuto. L’approccio è stato discreto nel secondo tempo con un buon finale dove la partita poteva prendere una piega diversa. Avremmo potuto giocarcela fino alla fine e ci si è messo pure Buffon a fare un paio di belle parate".

Ritiene che la squadra sia ancora con lei?

"Per me è tutto normale. Sono stato calciatore so come funzionano queste cose. Ho sentito che questo è uno spogliatoio che non segue l’allenatore, che abbiamo litigato io e Dionisi, che con con Falasco siamo arrivati alle mani. Tutte cose non vere. La realtà è che c’è un periodo di adattamento tra come si giocava lo scorso anno e con le mie idee. Abbiamo iniziato con pressioni altissime e aggressioni altissime. Poi con la squadra abbiamo valutato che con le caratteristiche che abbiamo forse fare cinque metri dietro era meglio. Non sempre si può fare quello che si vuole e dovevo essere bravo io a capire le caratteristiche dei miei giocatori".

La sosta arriva nel momento giusto?

"Io avrei giocato domani perche sono un rabbioso e sanguigno però la sosta ci dara la possibilità di recuperare qualche calciatore".

La squadra è cambiata con le sostituzioni: poteva farle prima?

"Quando perdi c’è sempre il ma e il se avessi. Oggi negli ultimi venti minuti i cambi hanno acceso la squadra. Mi e piaciuto Lungoyi, ma anche Mendes, Dionisi e lo stesso Adjapong. Gli altri forse non erano in grandissima giornata. Ci stanno mancando anche delle prestazioni individuali, tiri, cross, dribbling che possono spostare gli equilibri. Ci manca Ciciretti che è più tecnico e quando le cose vanno bene anche la prestazione non ottimale la camuffi. In alcune situazioni però è vero che siamo un po’ carenti"

Baumann?

"In due partite abbiamo perso due portieri per entrate scellerate".

Valerio Rosa