Processo al Teramo, tutto il racconto del primo lunghissimo atto

Il dibattimento all’NH Vittorio Veneto hotel di Roma con i nostri inviati. L’Ascoli dà battaglia e vuole la B VIDEO: il presidente Campitelli - l'avvocato di Di Giuseppe e di Di Nicola - ammesso l'Ascoli - Bellini: Teramo partito male - la versione di Mignini

L’Nh Vittorio Veneto Hotel, sede del processo

L’Nh Vittorio Veneto Hotel, sede del processo

Roma, 12 agosto 2015 - E' cominciato stamattina, all'NH Hotel di Roma, il processo che vede coinvolto il Teramo per la presunta combine nella partita con il Savona del 2 maggio scorso (risultato finale 0-2 per gli abruzzesi, decisivo per la promozione). L'Ascoli si è costituito come parte terza: se il Teramo, come rischia, fosse retrocesso in serie D, il Picchio sarebbe promosso in B.

Alle 8.35 è arrivato il presidente dell'Ascoli Francesco Bellini con la moglie Marisa e il direttore Gianni Lovato all’Nh Vittorio Veneto hotel di Roma dove si terrà il dibattimento. "Sono fiducioso - le sue prime parole -. Per il Teramo mi aspetto serie D o Lega Pro con penalizzazione". Poco dopo arriva anche l'avvocato Grassani. "Ti sei messo la cravatta eh" scherza Bellini. "E' la divisa di ordinanza" risponde sorridente il legale. Presente anche l'avvocato 'di casa' Cristina Celani. "Doveva essere un hobby invece è diventato un vero e proprio lavoro - continua Bellini -. Ieri Bologna, oggi Roma. Spero serva a guadagnare un anno sul nostro programma". Poi l'arrivo del presidente del Teramo, Luciano Campitelli. Avvicinato dal nostro inviato, risponde seccato: "Con voi non parlo" (VIDEO).

Ecco la diretta della giornata

La chiusura di Chiacchio: "Anche in questa aula è stata adombrata l'ipotesi di un furto fantasma per fare uscire i soldi della combine. Campitelli è stato offeso. Non si pu' far morire questa societa' con Serie D e venti punti di penalizzazione, senza una prova né' un indizio. E' come una radiazione. La pena più alta nella storia del calcio. Ho massimo rispetto per la Procura Federale, non c'e' la pistola fumante, non c'e' nemmeno una pistola ad acqua, non c'e' nulla. Chi sono e dove sono i giocatori che hanno alterato la partita? Ci sono stati versamenti di soldi? Ma quando e dove? Nessuno lo ha detto, siamo alla follia accusatoria. Tutti i calciatori ascoltati hanno riferito che la partita e' stata regolare e vinta dal Teramo perché era piu' forte. Puo' una squadra comprare una partita contro un'altra squadra che ha la metà dei punti in classifica? Ma siamo pazzi?. Qui non esiste illecito, non esiste parvenza di illecito. Qui si parla di pistole ad acqua, e con le pistole ad acqua non si condanna mai nessuno". E qui il processo si chiude. A notte fonda

 

Ore 00.23: Cozzone: "Di Giuseppe parla con Di Nicola alle 10 e 52 perché' Di Giuseppe non sapeva che l'appuntamento era stato spostato dalle 11 alle 12.30. Allora era già li all'uscita di Albissola alle 10.52 e dice "l'uscita di Albissola l'abbiamo appena fatta noi", vuol dire che era già lì con una persona, che non poteva essere Campitelli perché in molti hanno detto che Campitelli era con loro. Ci sono testimonianze e indagini che ricostruiscono la giornata di Campitelli"

Ore 00.22: Cozzone: "Il 2 Maggio Campitelli non può essere con Di Giuseppe nell'incontro con i dirigenti del Savona prima della partita, e' altrove, lo dicono i testimoni"

Ore 00.21: Ancora Cozzone: "Il 30 aprile, alle ore 22,50, c'e' stata un'altra interpretazione sbagliata sul mio assistito. In questa telefonata si dice che si era in attesa di una riunione con Campitelli, ma Di Giuseppe  parla di questa persona come un cretino o un deficente. Ma può Di Giuseppe usare questi termini per il suo presidente?". 

Ore 0.20: parla l'avvocato Cozzone, legale di Campitelli insieme a Chiacchio. E ritira fuori la storia dell'sms, in cui Di Nicola intenderebbe il bar quando si riferisce a Campitelli e non il presidente. Storia che, come abbiamo dimostrato sul Carlino, non ha alcuna credibilità: "Il 27 Aprile Campitelli non era con Di Nicola - die Cozzone -  nonostante l'sms di Di Nicola alla segretaria de L'Aquila. Dalle ore 17,30 quel giorno è stato inaugurato un nuovo punto vendita di Campitelli, a Roseto. Ci sono prove di questa situazione, sono agli atti. C'era una festa, non poteva parlare con Di Nicola in quel contesto di illeciti. Il nome di un bar e' stato scambiato con quello di una persona"

 

Ore 0.17: si va avanti a oltranza, in attesa dell'avvocato Eduardo Chiaccio. Sfilano gli avvocati, tra cui Libera D'Amelio, legale di Marcello Di Giuseppe. La D'Amelio tenta una difesa disperata dell'uomo maggiormente e pià chiaramente incastrato dalle intercettazioni insieme con Barghigiani e Di Nicola. "E' un bravo direttore sportivo, ha vinto  3 campionati in pochi anni, perché' dovrebbe comprare le partite? Si deve dare significato obiettivo a queste telefonate. Di Giuseppe conosce Di Nicola da tanto, che ci siano state telefonate e incontri anche fisici tra di loro è dato acquisito. Cosi' come c'e' stata la cena a Bisceglie. Di Giuseppe e' totalmente estraneo alla vicenda e non ha organizzato nessun tipo di combine". Con tutto il rispetto, avendo letto gli atti, difficilmente questa difesa potrà bastare a salvare Di Giuseppe

ore 20.32. Parla Grassani: Stiamo parlando di un illecito che ha avuto tre livelli di coinvolgimento con presidenti, direttori sportivi e calciatori. Prima sono stati avvicinati i calciatori attraverso Matteini poi si prova con Corda. Allora si sale di livello coinvolgendo i direttori sportivi e infine i presidenti. Qui abbiamo quattro direttori sportivi, quattro tesserati con ruoli dirigenziali apicali con doveri che regolano i loro contratti Barghigiani, Pesce, Di Nicola e Di Giuseppe. Questi soggetti dal 27 aprile al 18 maggio si occupano di mani, doppie mani, spartizioni, incontri e alterazioni. Questo rappresenta già una montagna che i deferiti devono spiegare. Ci sono anche circostanze casuali che rendono certo l'illecito. L'11 maggio, il famoso giorno dell intervista di Campitelli, Di Giuseppe, Di Nicola e Barghigiani gravitano intorno a Canzano. Cosa ci fa il consulente del Savona a Canzano? Poi c'è qusta casualità dei numeri 7 e 9. Ma 7 ovvero 70.000 è la cifra che Ninni Corda dice che è stata stanziata. Poi c'è la denuncia di furto avvenuta nella notte di lunedì 3 e martedì 4 che riguarda la sottrazione di 70.000 euro in contanti. L'illecito consumato ha impedito all'Ascoli di giocarsi la sfida decisiva col Teramo mentre il Gubbio ha gareggiato un campionato alterato da altri. Per questo le sanzioni del Procuratore federale le ritengo assolutamente da cogliere 
 

LE RICHIESTE DELLA PROCURA FEDERALE

 

TERAMO: SERIE D  E MENO VENTI PUNTI

 

 Barghigiani inibizione per anni 4 e mesi 6 e ammenda di 70.000

Campitelli inibizione anni 5 e ammenda di 80.000

Corda ha collaborato e ha ammesso la propria partecipazione è consentito di riscontrare con le sue dichiarazioni a indicare soggetti coinvolti
 
. Di Giuseppe inibizione anni 4 e 6 mesi e ammenda 70mila. 
 
Di Nicola inibizione anni 4 mesi 10 e 85mila ammenda. 
 
Pesce inibizione anni 4 e mesi 6.
 
Per Barletta si chiede penalizzazione 1 punto per prossima stagione.
Per L’Aquila 1 punto penalizzazione per 2015/16 e ammenda 40mila.
Per Luparense penalizzazione 1 punto.
Per Savona retrocessione ultimo posto classifica per stagione appena conclusa piu 10 punti penalizzazione per prossimo anno e ammenda 30000
Corda 1 anno e tre mesi
Dellepiane presidente Savona inibizione di 5 anni
Di Lauro: squalifica di 2 anni e 3 mesi
Matteini: 3 anni e 6 mesi e 60.000 euro di ammenda
 
 
 
Ore 17.55:  Tocca alla Procura e a parlare è il vice procuratore federale Gioacchino Tornatore che inizialmente ringrazia la Procura di Catanzaro per il lavoro svolto. Lavoro fatto di intercettazioni e di testimonianze.

Gli elementi probatori sono costituiti dalle intercettazioni e dalle dichiarazioni rilasciate dai vari soggetti sia davanti alla autorità giudiziaria che davanti alla procura federale. La data del 30 aprile è fondamentale: caratterizzata da una serie incredibile di telefonate in un arco di tempo ristretto. Le dichiarazioni di Cabeccia, Matteini, Barghigiani non ammettono le circostanze ma vanno a coincidere con le dichiarazioni di Ninni Corda. C'è una dichiarazione in atti di Corda in cui dice che una parte della somma versata sia andata direttamente al presidente del Savona che ha una valenza probatoria evidente. Molte delle notizie che trapelano sono notizie che trovano fonte in una cerchia ben ristretta di individui. Infine, le intercettazioni costituiscono l'ossatura portante di questa attività investigativa e dell'atto di deferimento.

Le notizie che hanno una valenza di accusa contenute in conversazioni non sono equiparabili a dichiarazioni in senso proprio. Una comunicazione telefonica ha carattere di genuinità maggiore. Altro dato che va precisato. Nessuna comunicazione fa sorgere il dubbio che ci sia dietro uno scherzo o millanteria nelle telefonate. L'attività dei soggetti è finalizzata all'alterazione della gara e della classifica ma anche di scommesse dal l'esito sicuro. Un valore aggiuntivo che offre maggiore attendibilità visto che c'è l'interesse personale di questi soggetti al fine di trarre guadagno. I soggetti parlano di fatti a cui hanno assistito personalmente. C'è una data quella del 30 aprile caratterizzata da una successive incredibile in un arco di tempo ristretto tra soggetti che si conoscono da tempo. Altro punto è il linguaggio spesso criptico dove trapela l'illeicità delle conversazioni fatte tra i soggetti. Lì subito c'è un cambio di registro spesso grammaticalmente scorrette. Il risultato è una conversazione oscur se interpretata con il significato letterale ma che diventa palese se si contestualizza sostituendo termini oscuri a quelli compatibili con le risultanze investigative. Entrando nell'esame delle comunicazioni parte dal 27 aprile al 18 maggio dello stesso anno.

Il primo contatto è tra Di Giuseppe e Di Nicola e tra i due si capisce che l'argomento è ben chiaro e si danno appuntamento in un luogo lontano da occhi indiscreti. Di Nicola in quella giornata ci risulta che abbia incontrato Campitelli. Un sms dove scrive sono da Campitelli, assolutamente da respingere l'ipotesi che fosse un bar. 
Tutti i protagonisti hanno dato una interpretazione alternativa a queste ricostruzioni. Da Matteini a Marchetti. Nel frattempo Corda che era a Savona comincia ad avere contatti con alcuni calciatori della squadra. Poi chiede a Di Nicola se sarebbe rimasto a L'Aquila perché i calciatori contattati sarebbero poi stati ricompensati con l'ingaggio nella nuova squadra.
 
Il giorno successivo arriva l'avvio del contatto con due calciatori del Savona e anche qui Di Nicola non usa incipit con Matteini dicendo 'novità'? Facendo ben capire l'argomento della conversazione.
Subito dopo Di Nicola chiama Calleri per chiedergli notizie di Ninni Corda. I due concorderanno un incontro in Puglia, a Bisceglie. In questa comunicazione Corda prova a rimandare l'incontro a giovedì mentre Di Nicola dice che sarebbe troppo tardi e ritiene che potrebbe compromettere l'accordo. È impensabile pensare che ci sia una urgenza sulla presunta trattiva di quote societarie del Savona o ad eventuali trattative con calciatori. I passaggi sono inequivocabili. Chiede se c'è apertura o sono se bloccati e se servono due mani gli avrebbe dato due mani perché dobbiamo stare bene tutti. 
Il 30 aprile entra in scena Barghigiani contattato da Di Nicola. Nel frattempo Di Giuseppe si reca dal presidente Campitelli ed è il secondo riscontro oggettivo sul coinvolgimento del presidente. Ed è la fase attuativa di quanto concordato la sera prima a cena.
Dal 30 aprile inizia una serie di contatti telefonici tra Di Nicola, Di Giuseppe e Barghigiani a raffica. Significativo che Di Nicola è nel mezzo e fa da tramite. Significativo è che questa serie di contatti rivela che Barghigiani e Di Giuseppe non avevano alcun potere decisionale ma ognuno di loro doveva rendere conto ai rispettivi presidenti
 
Lunedì alle ore 9 vuol dire tutto tranne che "lunedì alle ore 9". Con Di Giuseppe inizia un tira e molla su questo orario e poi si parla di una "Colazione che sia fra tutti e che accontenti tutti quanti". Cosa è successo: è stata stabilita una variazione rispetto a quanto concordato. Il "che accontenti tutti" significa "l'importante è che non ci siano altre pretese e che alla cifra pattuita vengano accontentati tutti
 
Il primo maggio è una giornata interlocutoria. Entra però in scena Giuliano Pesce del Parma, vicino al Savona ma anche al Teramo perché alcuni calciatori li avrebbero presi grazie a sue segnalazioni. E lo ammette Pesce nella sua memoria difensiva. La sera del primo maggio Di Nicola chiama Di Giuseppe che è in macchina con Campitelli per confermare l'appuntamento fissato per le ore 11. Appuntamento a cui partecipa anche Ceniccola che lo ha ammesso apertamente. Di Nicola si raccomanda a Di Giuseppe di parlare lui stesso e non il suo capo Campitelli. 
 
Non c'è incompatibilità oraria o circostanze che smentiscono la presenza di Campitelli all'accordo. Anche se immaginiamo che il presidente non fosse presente all'incontro questo potrebbe modificare la ricostruzione effettiva di questo procedimento. Assolutamente no il presidente ha partecipato fattivamente mettendo a disposizione il denaro necessario
 
L'appuntamento del 2 maggio viene sposato alle 12.30 perché Barghigiani ha un altro impegno. Di Nicola si raccomanda ancora a Di Giuseppe di non far parlare il suo capo. L'incontro si tiene ad Albisola al casello autostradale alle 12.30 e non è durato più di cinque minuti. Questa circostanza temporale è compatibile con le testimonianze fatte a favore del presidente Campitelli sulla sua presenza alle ore 13.15 nell'Hotel. Questo è un dato obiettivo. C'è un arco di un'ora in cui Campitelli non è stato visto e in cui può essersi spostato al casello distante in 15 minuti di percorrenza. Ma che Campitelli fosse presente lo afferma Barghigiani che in sede di interrogatorio c'è sia prima che dopo la partita.
 
Importante è anche la telefonata che Di Nicola fa a Di Giuseppe che poi cede il telefono al presidente Campitelli per fargli i complimenti e Campitelli lo ringrazia quattro volte. L'11 maggio Barghigiani è a Teramo per un appuntamento a pranzo con Di Nicola e poi con Di Giuseppe. Barghigiani ha ricevuto una quota di soldi 10.000 euro cinque per il Pesce e cinque per lui. Il 12 maggio Pesce chiama Di Nicola per lamentarsi che Barghigiani aveva avuto solo 1.000 euro e non 5.000 e Di Nicola lo tranquillizza dicendo che lunedì 17 gli avrebbe corrisposto la seconda trance dell'accordo. Anche Corda chiama Di Nicola per riscuotere la sua parte. 
 
Il coinvolgimento di Campitelli è evidente che potrebbe anche prescindere dalla presenza del presidente all'incontro a fine partita. Non c'è però alcun dato obiettivo che si contrappone. Ma questa presenza non dimostra comunque la sua non partecipazione a questo caso. 
 
Si ritiene che siano state fornite prove incontrovertibili che per la Giustizia Sportiva sono sufficienti visto che non serve la prova incontrovertibile di colpevolezza se non tramite ammissione piena. Il livello probatorio della Giustizia Sportiva è inferiore alla esclusione ad ogni ragionevole dubbio. C'è invece la ragionevole certezza del compimento dell'illecito
 

Ore 17.45: Dopo la nuova pausa il presidente Artico ha deciso di accettare l'obiezione presentata dal legale del Pisa Calcio implicato nella seconda trance dell'inchiesta di Catanzaro per non aver ricevuto il deferimento via mail in quanto l'indirizzo Pec non era quello giusto. La posizione del Pisa verrà stralciata da questo processo e rinviata. L'udienza invece su questa seconda trance del processo Catanzaro 2 , riprenderà domani mattina alle ore 9. Ora riparte Savona-Teramo con le richieste del Procuratore Palazzi

Ore 16.20 L'ufficio stampa FIGC comunica che i verdetti verranno resi noti dal 17 agosto in poi e saranno comunicati tutti insieme compreso quello relativo alla vicenda Catania. 
 

oRE 15.20: stop al processo. Alle 16 si aprirà il processo sulla Vigor Lamezia, che sarà subito sospeso per essere ripreso domani. Alle 16.30 si riprenderà con Savona-Teramo

Ore 15.05: Grassani: "Come è tornato da Savona?". Testa: "Sulla Maserati, con Mignini, Di Giuseppe e Campitelli".

Ore 14.47: Grassani:  “In quale parte del pullman era seduto, per poter dire che ha visto l’auto dietro di voi?” Testa: “L’ho visto dallo specchietto”

Ore 14.46: Grassani: “Tra la fine della passeggiata e il momento della partenza del pullman, ha visto Campitelli?” Testa: “Il presidente è salito in camera, non l’ho visto in quell'arco di tempo”

Ore 14.44 Artico:  “E’ sicuro che la vettura fosse dietro di voi?” Testa: “Al casello di Savona erano dietro di noi, ritengo abbiano sempre seguito il pullman”

Ore 14.53: Artico:  “Si ricorda il viaggio fino allo stadio del Savona?”. Testa: “Siamo partiti intorno alle 13:15, ero sul pullman insieme a Mignini e Scacchioli. Il presidente preferisce non andare in pullman, ha colto l’occasione per la presenza di Ercole Cimini – cugino del presidente – per andare con lui”

Ore 14.50:  Pasqualino Testa: “Abbiamo fatto una passeggiata la mattina sul lungomare di Arenzano, c’erano anche il presidente Campitelli, il dirigente Fabio Mignini e il direttore generale Gianluca Scacchioli. La passeggiata è durata circa due ore, ci siamo anche fermati per un caffè. Ho pranzato con il dirigente Fabio Mignini”

Ore 14.45:  Chiamato a testimoniare  Pasqualino Testa, nato a Teramo e dirigente accompagnatore del Teramo

Ore 14.30: Mignini. Ricordo che al ritorno guidava Marcello Di Giuseppe e il presidente era al fianco al posto di guida. Sul pullman non ricordo chi ci fosse.

Grassani. Se non ricorda la sua credibilità viene meno.
Mignini. Forse c'era Scacchioli, ma non l'ho visto. Il pullman si è fermato nel corso vecchio di Teramo. Io il presidente e il dottor Testa siamo saliti sul pullman per arrivare davanti al Comune di Teramo. 

Ore 14.15: Parla Mignini: Fabio Mignini di Nereto 11/04/1968 sono l'accompagnatore ufficiale del Teramo Calcio il giorno 2 maggio 2015 dove si trovava? Ero ad Arenzano nell'albergo del Teramo Calcio sul Lungomare non ricordo il nome. In quanto si sarebbe disputata alle 15 la gara Savona-Teramo c'era il presidente Campitelli e altri dirigenti Pasqualino Testa e Gianluca Scacchioli. Verso le 13 il presidente si ritrovava davanti all'albergo per partire assieme al resto della comitiva verso lo stadio ma soffrendo il bus saliva nell'auto del vice presidente e si accodava al pullman a bordo del quale io mi trovavo. Siccome dal 2008 faccio parte della società Teramo confermo che il presidente soffre il pullman. Un percorso di circa mezz'ora ho visto il presidente salire sulla macchina al fianco di Ercole Cimini a bordo della Mercedes bianca di proprietà di Cimini. Siamo arrivati a destinazione e la Mercedes ha raggiunto lo stadio. Escludo che ci siano state soste o deviazioni. Non ci siamo mai fermati e la Mercedes è sempre rimasta dietro.

Procura. La precisione delle 13 da dove le arriva a distanza di mesi?
Risposta di Mignini. Ricordo perché abbiamo pranzato quando la squadra aveva già mangiato e ho visto che eravamo in ritardo perché avevamo fatto una passeggiata assieme al presidente Campitelli, Scacchioli e Testa. Non c'era a pranzo il presidente che era tornato in camera, ma il dottor Testa, dirigente del Teramo.  Grassani. Lei ha detto che è stato sempre in compagnia del presidente
Mignini. Dalle 10 siamo andati in passeggiata abbiamo preso un caffè incontrato tifosi e fatto delle foto. Siamo rientrati intorno a mezzogiorno. Il nostro pranzo a mezzogiorno e mezza. Il presidente ha preferito non pranzare.
Grassani. Di Giuseppe dov'era?
Artico: domanda non afferente all'argomento
Grassani: allora la riformulo. Chi c'era sul pullman come dirigenti del Teramo?
Mignini: Scacchioli e Testa.
Grassani: ricorda di aver mai visto Campitelli sul pullman in altre circostanze anche dopo la partita?
Mignini. Dopo la partita siamo tornati insieme con la macchina di Di Giuseppe, una Maserati.
Grassani. Dato che ci sono delle foto di Campitelli che scende dal pullman...
Mignini. Siamo saliti sul pullman per la festa in piazza a 200 metri dall'arrivo. Il ritorno da Savona a Teramo lo abbiamo fatto in auto.
Ore 14.10:  Ammessi solo i due testimoni a favore di Campitelli non tesserati del Teramo. La difesa indica il primo testimone: Fabio Mignini. Rigettate le altre richieste. Fabio Mignini è un dirigente del Teramo

Ore 12.35: nei corridoi Campitelli provoca il dg Lovato: "I campionati si vincono sul campo". Non al caffè Ambra di Albisola, verrebbe da replicare. Ma Lovato ha evitato di entrare nella polemica.

Ore 12.20: Grassani: "Chiediamo di associarci all'opposizione della Procura ma in caso di acquisizione della richiesta di Campitelli chiediamo di essere ammessi al contro esame". Ascoltate tutte le istanze istruttorie il presidente Artico si ritira per deliberare sulle richieste presentate

Ore 12.10: Chiacchio insiste: "Più volte sono stati ammesse negli altri processi per calcio scommesse memorie difensive poi utilizzate in sede penale. Ammesse anche in sede sportiva. C'è giurisprudenza in cui sono state ammesse anche dichiarazioni sostitutive di atto notorio. Ferma restando poi la valutazione delle stesse sulla loro rilevanza. Queste indagini difensive devono essere ammesse. Così devono essere le testimonianze anche se non sono presenti". 

Ore 12: Chiacchio chiede l'ammissione dei testimoni "per provare circostanze che riteniamo decisive sulla partecipazione del signor Campitelli. In particolare su due presunti incontri verificatisi il 2 maggio 2015 a cui avrebbe preso parte anche Campitelli e poi relativamente a quello che è successo  l'11 maggio: un presunto incontro di Di Nicola presso azienda o abitazione quando ci sarebbe stata addirittura una consegna di denaro. Circostanze fondamentali sulla posizione del presidente Campitelli. Nella memoria ci sono anche dei testimoni pronti per essere ascoltati". la Procura si oppone all'acquisizione della memoria di Campitelli: "la ragione è formale perché si tratta di attività espletata ai sensi di norme previste dal Codice Penale, un fascicolo presentato al Gip allo stato degli atti non ci risulta un deposito formale a Catanzaro". La Procura si oppone anche ai testimoni "perché non sono neanche presenti in aula. In ogni caso si ritiene irrilevante la loro testimonianza e ci sono invece altre circostanze come gli orari di determinati  spostamenti del presidente Campitelli: quei dati orari non sarebbero incompatibili con quello che sostiene l'accusa". 

Ore 11.55: si riparte 

Esaminate le istanze di Ascoli, Gubbio, Forlì e San Marino e di stralcio delle posizioni di Di Nicola, ritenuto che le società sono portatrici di un interesse indiretto anche di classifica. Irrilevanti le eccezioni della società Teramo e infondata la richiesta di sospensione aventi ad oggetto fatti estranei al seguente procedimento, non possono essere accolte le istanze di stralcio. La cirsostanza che Di Nicola sia agli arresti domiciliari non incide nel comparire personalmente a questo dibattimento.  Ammette le società Ascoli, Gubbio, Forlì e San Marino a partecipare al seguente dibattimento e rigetta le richieste di stralcio.

Ore 10.15: A margine del processo, da Bergamo rimbalza l'ufficialità del trasferimento in prestito del giovane Valerio Nava dall'Atalanta all'Ascoli. Nava, 21 anni, è tra i prodotti più interessanti del vivaio bergamasco ed era ambito da diversi club di B. Esterno destro abile con entrambi i piedi, lo scorso anno ha iniziato la stagione nel Carpi di Castori salvo poi trasferirsi a gennaio a Ferrara. Con la Spal ha giocato da titolare il girone di ritorno del campionato. Nel 2013/14 per lui, non ancora 20enne, ben 9 presenze con il Novara in B di cui 7 da titolare.

Ore 10: Chiuse le istanze preliminari i giurati si ritirano per decidere. Per quanto riguarda l'Ascoli da valutare la posizione di Di Nicola e anche la richiesta di Chiacchio in merito a Santarcangelo-Ascoli.

Ore 9.55: Il procuratore rigetta le richieste di stralcio perché la posizione di Di Nicola è fondamentale.

Clamoroso errore di Chiacchio: su Santarcangelo-Ascoli parla di due calciatori ex bianconeri indagati. Le carte lo smentiscono palesemente: solo Falconieri è indagato. 

Ore 9.50: L'avvocato dell'Aquila chiede che se verrà stralciato il tesserato Di Nicola venga stralciata anche la posizione de L'Aquila.

Ore 9.45: L'avvocato di Di Nicola chiede lo stralcio della posizione del suo assistito oggetto di ben cinque provvedimenti. 

Ore 9.30: Chiacchio inizia la sua arringa sorprendendo tutti e attaccando su Santarcangelo-Ascoli: "Due calciatori ex Ascoli sarebbero coinvolti in un tentativo di combine"

L'intervento di Chiacchio: "Il Teramo Calcio ha denunciato una indagine in merito ad una partita in cui è interessato l'Ascoli Santarcangelo-Ascoli, terzultima di campionato decisiva. In quella partita in cui fermo restando il principio della non colpevolezza due calciatori ex Ascoli sarebbero indagati e uno dei due avrebbe procurato un calcio di rigore. Quel processo sarà qui in questa sede quando il Teramo non potrà costituirsi parte terza. Questo costituisce una disparità di trattamento. Può una società oggetto di indagine costituirsi parte civile? Oggi siamo qui a giudicar il Teramo e l'Ascoli chiede di costituirsi parte civile ma è un problema che ci dobbiamo porre. Chiedo quindi che l'Ascoli non possa costituirsi parte civile e chiedo la sospensione di questo procedimento. Ferma opposizione del Teramo Calcio"

Il Savona si oppone alle istanze di Gubbio Forlì e San Marino

Grassani: Il procedimento sul Santarcangelo non può entrare in questa sede perché qui si sta discutendo di Savona e Teramo e quando sarà se sarà si parlerà di altre cause. Stessa risposta anche della Procura. 

Ore 9.20: prende la parola l'avvocato Grassani. La sua è una semplice presentazione: "Sono qui per difendere gli interessi dell'Ascoli e del Gubbio". Gli umbri, infatti, potrebbero essere ripescati in Lega Pro in caso di retrocessione in D del Teramo.

Ore 9.17: è appena terminato l'appello. 

Ore 9.15: con l'appello si apre ufficialmente il processo

ECCO CHI DECIDERA' LE SORTI DEL TERAMO: Sergio Artico presidente del collegio giudicante, componenti Riccardo Andriani, Amedeo Citarella, Franco Matera e Federico Vecchio.

Ore 9: arriva il procuratore federale Stefano Palazzi, il grande accusatore.