Caso Sabiri, c’è la possibilità del reintegro

La prossima settimana club, calciatore e procuratore dovrebbero vedersi per chiudere la questione

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La foto pubblicata sui social da Abdelhamid Sabiri con la nuova maglia dell’Ascoli Calcio numero 10, ha aperto nuove speranze in chi è convinto che la situazione con il fantasista tedesco-marocchino possa risolversi al meglio. La mancata cessione durante il calciomercato estivo ha automaticamente allungato il suo contratto con la società di corso Vittorio Emanuele fino al 30 giugno 2023. Insomma, rimanere ancora fuori rosa non conviene né a lui, né al suo agente Amin Sakman e né tantomeno all’Ascoli Calcio. Sabiri è tornato in città e il 28 novembre compirà 25 anni, non è più un ragazzino e non può stare fermo un anno. La prossima settimana le tre parti in causa dovrebbero vedersi per chiudere definitivamente la questione. Sabiri si spera che ammetta i suoi errori, chieda scusa al presidente, al mister e ai compagni e torni finalmente ad allenarsi. L’impressione, insomma, è che alla fine prevalga il buon senso, almeno nel reintegro del calciatore che sicuramente è stato consigliato male nella gestione del suo futuro. Certo, il tecnico Andrea Sottil alcune settimane fa era stato molto chiaro: "Alleno una squadra, non un giocatore singolo e nel suo ruolo sono arrivati calciatori importanti. A mio avviso sarebbe meglio tirare una riga su di lui e non tornare indietro, che andasse a giocare da un’altra parte, anche per il suo bene". L’allenatore, giustamente, deve preservare il gruppo, ma la società bianconera deve difendere un suo capitale perché adesso non lo si può certo offrire in regalo. Il giocatore in estate sembrava fosse finito nel mirino di alcuni club di serie A come Cagliari, Genoa, Sampdoria e Salernitana, poi si era mosso l’Al-Taawon, club di massima serie dell’Arabia Saudita, ed infine si era paventata una possibile cessione in prestito ai turchi del Goztepe. Tutte trattative saltate.

In città, però, non tutti aspettano Sabiri a braccia aperte. La tifoseria sui social si è divisa tra chi lo ritiene comunque una risorsa tecnica e finanziaria a cui non si può rinunciare con leggerezza, e chi invece lo ritiene dannoso al gruppo e soprattutto un ‘irriconoscente’ per quello che l’Ascoli ha fatto per lui anche con i tre mesi di stipendio presi senza mai allenarsi. Tutto da decifrare quindi, il post che lo stesso Sabiri ha poi pubblicato ieri mattina sui social in inglese: "Tutti vogliono vincere. Non ti imbatti mai in qualcuno che sta cercando di perdere o addirittura che è disposto a perdere. Quando le persone dicono "è come tu giochi la partita", smettono molto tempo prima. Prepararsi a vincere è più difficile che voler vincere. La preparazione per vincere inizia nella mente e nel cuore e poi prosegue durante gli allenamenti e sul campo". Lo rivedremo correre in maglia bianconera al Picchio Village? Valerio Rosa