"Così puntiamo a far crescere l’Ascoli"

Dino Passeri della Distretti Ecologici, società entrata nel club con il 20%: "Mia nonna era originaria del Piceno, questo Picchio mi piace"

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La nuova stagione ha visto un Ascoli decisamente rinforzato non solo sotto l’aspetto tecnico, quello prettamente legato al campo. A corso Vittorio negli ultimi mesi si è visto l’arrivo in società di nuovi imprenditori e gruppi che hanno consentito al Picchio di rigenerarsi anche sotto l’aspetto economico. Uno dei nuovi ingressi risponde al nome della Distretti Ecologici spa, detentrice del 20% delle quote azionarie. A parlare dell’incontro con lo storico club bianconero è stato l’imprenditore Dino Passeri, responsabile marketing e organizzativo della sua azienda di famiglia.

Com’è nato l’incontro con l’Ascoli Calcio?

"Il progetto Ascoli ci ha convinti. Ci è piaciuto, è un progetto duraturo e di crescita. La mia famiglia è appassionata di calcio. Siamo da sempre tifosi della Lazio e da qualche tempo anche dell’Ascoli. Abbiamo origini ascolane, non è un caso l’acquisizione di una parte del club. Mia nonna Elsa, la mamma di mio padre, è ascolana di Forca. Da sempre c’è un legame con questo territorio".

Di cosa si occupa Distretti Ecologici?

"Nasciamo come una realtà flessibile, come rete d’impresa. Oggi Distretti Ecologici è una spa con lo stesso spirito e la stessa missione. Crediamo nei progetti piccoli o che partono da zero. Un esempio è il super bonus, su cui abbiamo creduto molto, e che oggi è diventato una delle realtà leader del settore in tempi brevissimi. La cosa più importante è intravedere una prospettiva e costruire la squadra giusta per arrivare a quell’obiettivo. Siamo specializzati sui condomini, ma sta nascendo un progetto importante sulle case private. Presto saremo online con un sito web nuovo che svelerà alcune novità in tal senso".

Quali sono le affinità che vi accomunano al club bianconero?

"Ci sono tante affinità come l’obiettivo di realizzare qualcosa che resti nel tempo. La validità di un progetto credo sia fondamentale in tutti i campi, ottenere un risultato senza progetto è un caso e non può essere uno stile di vita. Sono fondamentali il progetto, gli interpreti e la motivazione. L’acquisizione del 20% dell’Ascoli è la dimostrazione che crediamo in questo progetto. Ci siamo legati a un territorio in cui crediamo molto e che ha sofferto. Il calcio è il miglior viatico per rafforzare questo legame".

Cosa pensa dell’Ascoli dopo il buon avvio di stagione fatto registrare in campo dalla squadra?

"L’impressione è che il potenziale sia importantissimo per la categoria. Quello svolto è stato un lavoro che ha una prospettiva. I risultati dicono questo. C’è stata qualche défaillance, ma la squadra sta crescendo. È necessario tempo per maturare, ma vedo il giusto equilibrio fra giovani di talento e calciatori d’esperienza. Il tecnico Sottil sta svolgendo un grandissimo lavoro".

Se deve fare due nomi dell’attuale rosa, un giovane e un esperto, che le piacciono di più quali farebbe?

"Tra i giocatori d’esperienza direi sicuramente Dionisi. Un vero trascinatore, è evidente. Tra i giovani invece dico Saric. Mi piace molto".

Piano piano i tifosi stanno tornando ad animare gli stadi. Cosa pensa del momento che stanno vivendo?

"Il tifo può essere fondamentale. Il calcio è fatto di persone, di aggregazione e questo è un momento molto delicato per le tifoserie. Siamo in una fase post covid. Ci sono delle restrizioni. Credo sia importante che si faccia un lavoro di squadra tra i club e la Lega per trovare delle soluzioni che vengano incontro alle esigenze di tutti, tifosi compresi. Le squadre hanno bisogno dei loro tifosi".

Dove potrebbe arrivare questo Ascoli?

"Siamo certi che farà bene e ci darà belle soddisfazioni. Non dico di più".

Massimiliano Mariotti