Il Venezia fa tornare gli incubi all’Ascoli

Terza sconfitta consecutiva per i bianconeri ed effetto Breda che sembra già finito. Un gol di Carboni allo scadere gela il Del Duca

Il Venezia fa tornare gli incubi all’Ascoli

Il Venezia fa tornare gli incubi all’Ascoli

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(4-3-1-2): Leali; Donati (dal 22’ st Adjapong), Botteghin, Simic, Falasco; Collocolo (dal 33’ st Proia), Buchel (dal 21’ st Giovane), Caligara; Falzerano (dal 33’ st Marsura); Forte (dall’11’ st Dionisi), Gondo Panchina: Guarna, Quaranta, Giordano, Eramo, Palazzino, Tavcar, Mendes All. Breda

VENEZIA (3-5-2): Joronen; Hristov, Ceppitelli (dal 39’ st Svoboda), Carboni; Candela (dal 1’ st Johnsen), Milanese (dal 40’ st Andersen), Tessman, Ellertson, Zampano; Pohjanpalo (dal 17’ st Novakovich), Pierini (dal 16’ st Cheryshev) Panchina: Bertinato, Neri, Modolo, Ciervo, Sverko, Jonsson, Peixoto All. Vanoli

Arbitro: Fourneau di Roma 1

Marcatori: 46’ st Carboni

Note: 6.295 spettatori (4.231 abbonati, quota di 35.210 euro), per un incasso complessivo di 48.722 euro; ammoniti Falzerano, Marsura per l’Ascoli, Hristov, Novakovich, Ellertsson per il Venezia; tiri in porta 4-4; tiri fuori 8-8, fuorigioco 2-2, corner 10-1; recupero 1’ pt, 8’ st.

L’effetto Breda è già finito? L’Ascoli incassa la terza sconfitta consecutiva e finisce ko per la settima volta in casa proprio nella gara che non doveva assolutamente perdere. Il Venezia nella ripresa tira fuori il coraggio per uscire dal Del Duca con il bottino pieno e ci riesce vincendo 1-0 grazie al pesantissimo gol di Carboni. Una settimana per leccarsi le ferite non è bastata per capire che le partite vanno giocate al massimo dell’intensità per tutti e 90’. L’undici titolare di Breda è sembrato confermare, solo in apparenza, il buon impatto visto anche nei primi tempi degli incontri persi con Bari e Cagliari. Falasco torna ad agire sulla corsia di sinistra con lo spirito di chi deve farsi perdonare una marachella. Il tandem d’attacco iniziale è ancora quello formato da Forte, uno degli ex della sfida, e Gondo. Il Venezia cambia leggermente veste rispetto alla sfida col Brescia. Vanoli tatticamente rinuncia dal primo minuto al trequartista centrale per schierare una linea più folta in mediana. Sugli spalti stavolta non c’è una grandissima presenza di pubblico, anche a causa dei due recenti risultati negativi.

L’Ascoli prova a partire forte, ma il primo tiro in porta è degli ospiti e arriva al quarto d’ora grazie alla splendida combinazione tra Pohjanpalo e Milanese il cui destro viene neutralizzato da Leali. La risposta bianconera non tarda ad arrivare con un destro dalla distanza di Donati sul quale Joronen deve volare per toglierla dall’incrocio. Il Venezia è molto più quadrato dei bianconeri. I lagunari approcciano con una serenissima barricata per poi accendendersi di colpo alla mezz’ora. Pohjanpalo gira alto al volo di mancino sul traversone di Zampano che poco dopo non trova la porta dopo essere riuscito a penetrare in area. Il Picchio col passare dei minuti diventa lento nel pensare e nell’eseguire. Nella ripresa Vanoli passa al 4-3-1-2 e mette la freccia. Il palo di Caligara illude, la ciliegina sull’impresa è quella di Carboni nel recupero finale. I veneti festeggiano. L’Ascoli si fa risucchiare a pochi punti dalla zona che scotta.

Massimiliano Mariotti