Inzaghi dice no L’Ascoli perde la prima scelta

Nonostante il corteggiamento di Pulcinelli è arrivato il rifiuto dell’ex tecnico del Brescia

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"Non posso rilasciare dichiarazioni, cercate di capirmi. Un abbraccio". Una telefonata durata pochi secondi. Pippo Inzaghi non si è sottratto al Resto del Carlino mostrando ancora una volta la sua signorilità. Pedigree che hanno nelle corde tutti i professionisti veri. Quelli soliti ad aver vinto e vincere tanto. Gli stessi che, nel suo caso, gli aveva consentito di vedersi affibbiare l’appellativo di ‘super’. Il sodalizio che lo avrebbe visto allenare l’Ascoli non andrà in porto. La verità purtroppo è questa. Nuda e cruda. Difficile da digerire se vogliamo, ma pur sempre la realtà dei fatti. Al secondo dei tre giorni chiesti per valutare e meditare sulla proposta offerta dall’ultracentenario club di corso Vittorio il tecnico piacentino ha risposto senza prendere in giro nessuno e comunicando ai vertici del Picchio la sua decisione. Il “no“ ha prodotto la fumata nera e spento le speranze sia dell’Ascoli che quelle che dei tifosi. Entrambi, sulle ali dell’entusiasmo per l’esaltante stagione appena conclusa, sognavano l’arrivo di un nome altisonante dopo la partenza improvvisa di Sottil. La prima scelta del Picchio è definitivamente tramontata. Alla società, alla persona del patron Massimo Pulcinelli e al direttore sportivo Marco Valentini comunque va dato il merito di aver cercato di gettare il cuore oltre il Tirreno per volare fino a Ibiza e fare davvero di tutto nel tentativo di portare a casa l’obiettivo e tornare in patria da vincitori assoluti. Una cosa decisamente inusuale per il patron di un club, ma in grado di testimoniare la grande determinazione e la ferma convinzione di provarci fino alla fine.

L’offerta è stata importante. Non poteva essere altrimenti. Nel secondo caso un allenatore come Inzaghi non si sarebbe neanche messo a sedere a tavolino. Il fatto che tutto ciò è accaduto testimonia che nella testa di SuperPippo c’era almeno l’apertura di valutare l’allettante proposta. E così è stato. Un programma pluriennale con un corposo ingaggio alla base di tutto. L’Ascoli la sua mossa l’ha fatta. Trattare con un profilo del genere non era facile e si sapeva. Come avevamo anticipato con largo anticipo, oltre ad uno stipendio importante, sarebbe stato necessario offrire anche delle garanzie tecniche legate al potenziamento dell’organico. Le richieste avanzate al Picchio, d’altronde, sono state le stesse che Inzaghi nei giorni precedenti aveva sollecitato al Cagliari.

Un club fondamentalmente già dotato di una corazzata di giocatori, oltre alle decine di milioni di paracadute incassate dopo la retrocessione dalla A. Tutto questo non era bastato a convincerlo. Lo slittamento dell’appuntamento, inizialmente programmato per lunedì, poteva essere captato con un ipotetico segnale. Ma ancora la trattativa con l’ex tecnico del Brescia non era neanche iniziata. Soltanto qualche telefonata, niente di più. Martedì sera così nella nota località balneare spagnola è finalmente andato in scena il primo incontro. Un primo passo verso tutto o niente. Una mossa indubbiamente da tentare.

Un tutto per tutto da fare, per forza di cose, dopo aver dichiarato in precedenza che Inzaghi era la ‘prima scelta’ dell’Ascoli. La sua risposta ha spento il suo arrivo sotto le cento torri, ma non i sogni di gloria dei vertici bianconeri. La società se davvero vorrà ambire alla promozione, potrà continuare a lavorare per favorire l’arrivo di profili in grado di accrescere le possibilità di lottare insieme alle grandi. Certo è che adesso chiunque sarà contattato saprà bene di essere la seconda scelta del Picchio.

Massimiliano Mariotti