L’Ascoli non trova un allenatore Bertotto sfiduciato resta in sella

Ieri la società ha ricevuto un secco "no grazie" da parte di Baroni e Di Biagio. Ora proverà altre strade

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La situazione è talmente paradossale, o tragicomica, che, davanti all’esigenza (e al dovere giornalistico) di raccontarla per come è, si viene quasi sopraffatti da un sentimento di umana pietà. "Parliamo d’altro" verrebbe da dire, a tutela del buon nome del dg Ducci, del ds Bifulco, di mister Bertotto e anche di patron Pulcinelli (l’unico, tra l’altro, a cacciare i soldi e non guadagnarli). Ma "parlare d’altro" proprio non si può. Raccontare ciò che sta accadendo, figlio di scelte sbagliate fin da agosto (scelte che il Carlino ha criticato con forza e oggi lo rivendica più che mai) è un dovere.

Ebbene sta accadendo, in soldoni, che l’Ascoli ha pareggiato (grazie a un ‘quasi autogol’) una partita, giocata malissimo, che avrebbe dovuto vincere a tutti i costi e la società, invece di farsi trovare pronta, ha preso in mano la rubrica degli allenatori tipo Carlo Verdone in ‘Un sacco bello’ quando cerca qualcuno che lo accompagni nell’improbabile viaggio in Polonia. "Pronto, so Enzo, te ricordi?". Ecco, grosso modo domenica sera e tutto ieri le cose sono andate così. E, proprio come nel film, anche in questo caso dall’altra parte del telefono è arrivata una serie di "No grazie".

Così l’allenamento di ieri è stato diretto dal povero Bertotto, delegittimato non una ma due volte da patron Pulcinelli (dopo Ascoli-Pordenone e dopo Ascoli-Entella) ma ancora saldo, si fa per dire, al suo posto per mancanza di alternative. Una situazione imbarazzante che, a questo punto, potrebbe riproporsi persino oggi pomeriggio, quando è prevista la seconda seduta settimanale. Stamattina, intanto, i dirigenti di corso Vittorio continueranno nella ricerca del nuovo compagno di viaggio, il sesto del 2020 per la precisione, nella speranza che non sia un ignoto "amico di un amico", come fu per Enzo nel finale del capolavoro di Verdone.

Ieri, di sicuro, i no incassati sono stati quelli di Marco Baroni, ex tecnico della Cremonese e di Gigi Di Biagio, ex Spal. Il primo nome disponibile, in realtà, sarebbe quello di Davide Dionigi, eroe della salvezza 20192020 scaricato con (pubblico) biasimo dalla proprietà con tanto di approvazione di buona parte della tifoseria: l’ex giocatore di Napoli e Reggina è ancora sotto contratto, ma per rivederlo sulla panchina bianconera sarebbero probabilmente necessarie le scuse, prima personali e poi pubbliche, da parte di patron Pulcinelli. Cosa che fino ad oggi non è accaduta e che difficilmente accadrà stamattina.

Questo è quanto. Ora c’è da sperare che venga individuato un profilo in grado di ridare compattezza al gioco della squadra e fare punti. I nomi ancora in ballo sono quelli di Roberto Breda, Massimo Rastelli, Christian Bucchi, Fabio Gallo e Federico Coppitelli. C’è da sperare, inoltre, che il problema di questa squadra sia l’allenatore: in caso contrario si aprirebbe tutt’altro capitolo. Un capitolo che, con otto partite in un mese, si annuncia drammatico.

Gigi Mancini