La difesa del Picchio nella storia

La retroguardia del 197475 subì solo sei reti nel ritorno

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In un campionato difficile come quello italiano spesso sono proprio le difese a fare la differenza nel raggiungimento degli obiettivi stabiliti da ciascun club. Ne sa qualcosa il buon Carletto Mazzone che nel primo campionato in massima serie del Picchio (197475) riuscì nel girone di ritorno a subire soltanto 6 gol in 15 incontri disputati. Quello score è entrato negli annali del calcio con un post recentemente rinfrescato dalla Lega serie A sui propri profili social. Il risultato ottenuto in quella stagione ancora oggi permette all’Ascoli di restare al sesto posto assoluto dietro alla Juve (5 reti subite in 19 match nel 201516 e 6 in 15 nel 198081), Cagliari (5 in 15 nel 196970), Fiorentina (5 in 15 nel 198182), Inter (6 nel campionato in corso). In questo incredibile girone di ritorno gli uomini di Sottil, oltre a sovvertire completamente l’andamento del reparto d’attacco, sono riusciti ad invertire anche il trend che nei primi mesi della stagione, invece, aveva visto il Picchio tra le retroguardie più perforate della B. Se all’andata i bianconeri si erano fatti infilare per ben 27 volte in 19 gare (1,42 gol a partita di media), dopo il giro di boa il tecnico piemontese e il suo staff sono riusciti a lavorare sodo e correggere anche le disattenzioni mostrate spesso dietro. Questo è avvenuto trovando, soprattutto in questa finale della corsa salvezza, in Brosco e Avlonitis una coppia di centrali difensivi capaci di guidare al meglio la consueta linea a quattro e fare scudo davanti alla porta di Leali.

I 18 gol incassati quando mancano le ultime due giornate da disputare (media di 1,06) costituiscono l’esempio tangibile di quanto si sia lavorato in maniera meticolosa anche per quanto riguarda la fase di non possesso. Le recenti vittorie conquistate contro Vicenza, Monza, Spal ed Empoli ci hanno permesso di vedere in campo una squadra compatta capace di aiutarsi a vicenda nel proteggere la propria area di rigore dagli assalti avversari. Contro la formazione vicentina, il gol di Gori era arrivato nei minuti di recupero dopo un’ottima prova difensiva. Stesso discorso nel match con il Monza, dove anche i miracoli di Leali avevano contribuito a restare sullo 0-0 per poi difendere con le unghie il vantaggio di Saric. Infine la prova del nove la si è avuta nella gara contro la capolista Empoli. Mantenere questa solidità anche nel confronto con il Cittadella potrebbe aumentare le possibilità di chiudere quanto prima la pratica salvezza.

Massimiliano Mariotti