L’Ascoli non sfonda, ma è un buon punto

Davanti ai seimila del Del Duca pareggio a reti bianche contro il solito ostico Cittadella che avvicina il Picchio sempre più ai playoff

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ASCOLI

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CITTADELLA

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ASCOLI (4-3-1-2): Leali; Salvi (29’ st Baschirotto), Botteghin, Quaranta, Falasco; Saric (37’ st Ricci), Eramo (1’ st Collocolo) Caligara; Paganini (1’ st Maistro); Dionisi, Bidaoui (14’ st Tsadjout). A disposizione: Guarna, D’Orazio, Tavcar, Iliev, De Paoli, Bellusci, Fontana. All. Sottil.

CITTADELLA (4-3-1-2): Maniero; Cassandro, Del Fabro, Perticone, Donnarumma; Mastrantonio (18’ st Lores Varela), Danzi (10’ st Laribi), Branca; Antonucci (10’ st Vita); Beretta (38’ st Tavernelli), Baldini. A disposizione: Kastrati, Visentin, Mazzocco, Frare, Mattioli, Pavan. All. Gorini.

Arbitro: Minelli di Varese.

Note: 6.164 spettatori (857 abbonati) per un incasso complessivo di 69.588,40 euro (10.232,40 euro rateo abbonati); ammoniti Eramo per l’Ascoli, Perticone, Donnarumma, Branca, Lores Varela, Tavernelli per il Cittadella; corner 7-4 per il Cittadella; 2’ pt, 6’ st.

Il Picchio impatta 0-0 con l’osso duro Cittadella e porta a casa quel punto che potrebbe bastare per raggiungere il traguardo playoff. Una meta già virtualmente in tasca. Sugli spalti sono state oltre seimila le presenze ad applaudire i beniamini di casa per il terzo risultato utile consecutivo e il settimo punto messo in cascina dei nove a disposizione. Prima dell’avvio al Del Duca si è percepito un misto di sensazioni tra l’euforia per la festa e la tensione per quella vittoria che tutti avrebbero voluto festeggiare. A rovinare i piani del Picchio è stato un ostico Cittadella, ma c’era anche da aspettarselo. In campo nel 4-3-1-2 di Sottil si è visto Quaranta duettare con Botteghin al centro della difesa. Eramo in cabina di regia e Paganini ribattezzato trequartista centrale.

Formazione invece stravolta per il tecnico dei veneti Gorini che voleva dimostrare a tutti, riuscendoci, che il suo Cittadella non ha ancora staccato la spina. Cassandro avvisa subito i bianconeri con un missile da lontano che impatta il palo esterno alla sinistra di Leali. Bidaoui e Dionisi rispondono con un’ottima intesa.

Il capitano protesta per un ipotetico tocco di mano che il silent check risolve con un nulla di fatto. Gli ospiti non sono in vena di regali e sorprendono l’Ascoli con l’ex Beretta su un calcio piazzato. Minelli, richiamato al var, annulla il vantaggio per un fallo operato da Branca su Dionisi. La decisione viene accolta con un’ovazione simile a quella per un gol fatto. Alla mezz’ora i tifosi del Picchio espongono in curva nord uno striscione dedicato ai quattro ragazzi di Appignano tragicamente scomparsi quel maledetto 23 aprile 2007. I granata salgono di ritmo.

Il Picchio fa fatica a velocizzare. Sottil all’intervallo capisce dove intervenire e al rientro in campo per la ripresa getta nella mischia Collocolo e Maistro. I due cambi scuotono i suoi. Collocolo calcia alto da ottima posizione dopo una splendida percussione per vie centrali. Il match non si sblocca. Nella mezz’ora finale il tecnico bianconero si gioca la carta Tsadjout. Si guadagna lui la punizione velenosa che Maistro calcia bene trovando la pronta risposta di Maniero. Poco più tardi il centravanti a sfiorare il tanto atteso vantaggio. Negli istanti finali invece è Leali a salvare il pari superandosi sul sinistro di Laribi diretto all’angolino. Al triplice fischio finale così l’Ascoli esce tra gli applausi. Quello conquistato potrebbe essere il punto che serviva.

Massimiliano Mariotti