3 ASCOLI 1 (4-3-3): Gabriel; Gendrey, Calabresi, Tuia (36’ st Simic), Barreca; Helgason (36’ st Bjorkengren), Hjulmand, Gargiulo; Ragusa (17’ st Listkowski (45’ st Blin)), Coda, Rodriguez (16’ st Strefezza). A disposizione: Bleve, Vera, Gallo, Majer, Asencio. All. Baroni. ASCOLI (4-2-3-1): Leali; Salvi (18’ st Baschirotto), Botteghin, Bellusci, D’Orazio; Saric, Buchel; Paganini (17’ st Dionisi), Maistro (25’ st Caligara), Bidaoui (18’ st Ricci); Tsadjout (22’ st Iliev). A disposizione: Guarna, Tavcar, Quaranta, Collocolo, Eramo, De Paoli, Falasco. All. Sottil. Arbitro: Palermo di Palermo. Marcatori: 24’ pt Rodriguez, 11’ st e 50’ st rig. Coda, 25’ st Ricci. Note: 5.359 spettatori per un incasso complessivo di 55.276 euro; ammoniti Helgason, Tuia per il Lecce, Bellusci, Salvi per l’Ascoli; corner 4-4; recupero 1’ pt, 5’ st. L’Ascoli esce dal Via del Mare sconfitto ma a testa alta dopo aver sfiorato un’altra rimonta. A Lecce i bianconeri perdono 3-1 ma provano a giocarsela ad armi pari con la capolista. Il confronto andato in scena è stato avvincente e ricco di colpi di scena. Niente turnover né da una parte né dall’altra. Se è vero che il Lecce aveva intenzione di riconquistare il gradino più alto della classifica, lo era anche la determinazione dell’Ascoli di difendere il proprio piazzamento playoff. Negli schieramenti iniziali Sottil prova a lanciare l’inedito 4-2-3-1. A destra riecco Salvi. Mediana sorretta dalla coppia composta da Saric e Buchel. Nel reparto d’attacco Tsadjout può contare sul sostegno dell’ex Paganini, Maistro e Bidaoui. A questa nuova veste Baroni ha risposto con il consueto 4-3-3 orfano del proprio capitano Lucioni. Lì è stato Calabresi a rimpiazzarlo. Niente tatticismi. Al fischio d’avvio di Abisso è competizione allo stato puro. Il modo migliore per onorare la memoria di Mimmo Renna, protagonista sia in giallorosso che in bianconero con l’Ascoli dei record (197778), nel giorno di quello che ...
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