Lupo: "Abbiamo allestito un buon Ascoli"

II ds soddisfatto del mercato: "La squadra è in grado di competere contro chiunque. Sottil le ha dato un’identità, ora anche continuità"

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Fabio Lupo è raggiante. Il direttore sportivo dell’Ascoli si è detto estremamente soddisfatto per aver portato a casa tutti gli obiettivi di mercato stabiliti. L’organico è stato decisamente rinforzato in tutte le zone in cui necessitava di qualche tassello importante. Il nuovo Picchio di Sottil ora davvero potrà giocarsela contro chiunque. L’ottimo inizio di campionato lo ha dimostrato.

Come giudica il mercato dell’Ascoli?

"In generale credo che sia stato un mercato coerente. Ci eravamo posti all’inizio l’obiettivo di metter dentro dei giocatori che diventassero di proprietà e che avessero la motivazione giusta per venire ad Ascoli. Credo che ci siamo riusciti con l’unica eccezione di Petrelli che però è andato a colmare una caratteristica ben precisa che in quel momento lì non avevamo in organico. Abbiamo allestito una buona squadra in grado di competere contro chiunque. Sottil è stato bravo a creare questa identità e sulla traccia dell’anno scorso ha dato una continuità che si è vista fin dalle prime gare".

Reparto per reparto come è stata cambiata la rosa?

"Abbiamo modificato molto a livello individuale. Basti pensare al reparto difensivo dove oggi c’è un giocatore come Botteghin. Baschirotto e Salvi hanno completamente modificato la corsia di destra. Dall’altra parte è arrivato Felicioli insieme a D’Orazio. In mezzo al campo volevamo creare fisicità e tecnica allo stesso tempo. Qui sono arrivati Caligara, Collocolo e Castorani, ma c’è anche la qualità di Fabbrini e Maistro. E non dimentichiamo che è rientrato un giocatore importante come Donis. Anche davanti abbiamo cambiato abbastanza dopo l’uscita di Bajic. L’arrivo di Iliev sopperisce sul piano dei numeri e dei titoli. Poi abbiamo integrato l’attacco che era già composto da Dionisi e Bidaoui con giovani come De Paoli e Petrelli".

Quali le operazioni più complicate e quelle semplici?

"La trattativa più complicata è stata quella con Botteghin. Ma non tanto per la volontà del giocatore, quanto per il fatto di confrontarsi con altri club e altri agenti che intervengono rendendo le trattative complesse. Queste sono operazioni molto complicate dal punto di vista operativo. Non per quanto riguarda i ragazzi che hanno subito mostrato grande entusiasmo di venire ad Ascoli. Quella più semplice forse è stato l’arrivo di Fabbrini. Lui ha voluto fortemente venire. Oltre ai giocatori giovani che sono arrivati qui perché questa per loro rappresenta l’occasione della vita".

Quale futuro per Sabiri?

"Dipende da lui. Le porte sono aperte, ma deve rientrare con altre modalità, altra attenzione e altra professionalità. Deve essere il Sabiri dell’anno scorso, quello degli ultimi sei mesi. Ci vuole rendimento e applicazione. Se sarà quel giocatore noi lo accoglieremo a braccia aperte. Se invece dovessero esserci altre opportunità che lui riterrà importanti le valuteremo insieme. In queste trattative bisogna uscire soddisfatti in tre. Se una delle parti è scontenta non si conclude. Il credito che era maturato adesso si è estinto. Dovrà sudare molto perché adesso l’Ascoli può fare a meno di lui".

Ora quale sarà l’obiettivo dell’Ascoli?

"La serie B è un campionato talmente lungo. Il girone d’andata è una sorta di corsa alla pole position per poi andare nella seconda metà della stagione che diventa decisiva con la volata finale. La nostra è una squadra che se la può giocare con tutti. Questo lo faremo scendendo in campo con rispetto per tutti ma senza avere paura di nessuno".

Si aspettava un avvio di campionato così?

"Ci contavo. Avevo visto una squadra cresciuta giorno dopo giorno che si compattava e che recepiva bene le direttive dell’allenatore. Io ci speravo, la certezza chiaramente non te la dà nessuno. Ci potrà essere anche qualche sconfitta, ma dovremo essere bravi a rialzarci subito per poi sfruttare il vento in poppa delle vittorie".

Massimiliano Mariotti