Mendes, il primo gol non si scorda "Bello sentire gridare il mio nome"

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Il primo gol italiano non si dimentica mai. Pedro Mendes ha potuto festeggiare alla grande. Non poteva esserci occasione migliore per fare il battesimo di fuoco contro una corazzata come il Cagliari. L’attaccante portoghese ci era già andato vicinissimo contro il Modena. "Ho provato una gioia immensa nel momento del gol - esordisce il centravanti bianconero -. Segnare la prima rete al Del Duca, davanti ai nostri tifosi che hanno gridato il mio nome, non ha prezzo. Qui mi trovo bene. L’Ascoli crede in me. C’è grande feeling con patron, direttore e mister". La sua marcatura era riuscita a mettere momentaneamente in ghiacciaia la gara, prima dell’errore di Guarna e della contestuale zampata fulminea di Pavoletti con la quale i conti erano stati riaperti. I tre punti portati via ai sardi sono stati un bottino fondamentale per tornare a correre. Grazie al risultato portato a casa la formazione di Bucchi è riuscita a scavalcare in classifica proprio i rossoblù. "Contro il Cagliari non nascondo che è stata una partita decisamente difficile – prosegue il 23enne -, come ce ne sono tante in serie B. Conoscevamo la forza del nostro avversario, ma siamo stati sempre attenti. Anche dopo il gol del vantaggio abbiamo risposto bene alle incursioni avversarie. Non ci siamo mai fatti intimorire. Anzi, siamo stati bravi a raddoppiare. Negli ultimi minuti abbiamo sofferto un po’. Non era semplice perché il Cagliari, pur di agguantare il pareggio, giocava con le palle lunghe. Difficile difendersi con tre attaccanti schierati che spingevano contemporaneamente negli ultimi minuti. A fine gara la prima telefonata ricevuta è stata quella di papà Nandito. Il primo gol è sempre speciale e anche lui non aveva parole per descrivere la sua felicità. La dedica per la rete è per la mia fidanzata Beatrice che era al Del Duca per la prima volta". Dopo il successo del San Nicola, sabato gli uomini di Bucchi sperano di allungare la scia positiva a Venezia. "A Bari siamo stati bravi a dare una risposta sia a noi che ai tifosi. Da lì è partita l’ascesa della squadra. Stiamo giocando con cuore, mentalità e unione. Nel momento in cui una partita diventa difficile riusciamo a tirare fuori qualcosa in più. La difficoltà del campionato cadetto non mi ha sorpreso. Ci sono una decina di squadre che possono lottare per la A".

Massimiliano Mariotti