Pulcinelli: "Per l’Ascoli conta solo la salvezza"

Il patron non scioglie i dubbi sulla sua permanenza e fa mea culpa: "Due errori per aver ceduto alle pressioni: l’esonero di Zanetti e la scelta di Delio Rossi"

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Con tanto di capelli nuovi fiammanti, color castano scuro, patron Pulcinelli è tornato a parlare ai tifosi bianconeri nella trasmissione ‘Tvb calcio’ su Vera Tv. Un intervento ampio, a cavallo tra passato e avvenire, in cui il numero uno di Bricofer e Ascoli Calcio ha riconosciuto i propri errori, parlato dei prossimi impegni e lasciato un alone di mistero sulle proprie scelte future in caso di retrocessione. Incalzato dalla domanda di un tifoso ("in caso di mancata salvezza è vero che lascerà l’Ascoli?") Pulcinelli ha lasciato che l’interrogativo restasse tale dicendo "Risponderò tra cinque giornate". Una frase sibillina che ha innescato l’ulteriore domanda del conduttore Peppe Ercoli "Questo silenzio non fa piacere, come va interpretato?". "Ciò che fa piacere o meno non importa – ha risposto il patron - Quello che è, è. Stiamo tutti vivendo un momento di sofferenza per il Covid, per le difficoltà del Paese e per l’Ascoli che era partito con ben altri obiettivi. Le buone speranze e le buone promesse non significano nulla, soprattutto nel calcio ma anche in generale nella vita. Ieri è morto un amico di 59 anni per il Covid. Non possiamo dare nulla di scontato" ha concluso Pulcinelli. Insomma, non è dato a sapersi se l’Ascoli resterà nelle sue mani o se a fine stagione si svincolerà. Magari, alla fine, il patron resterà al timone in ogni caso. Tuttavia, di certo, a precisa domanda non è arrivata una risposta altrettanto chiara. Pulcinelli, per chiudere la vicenda, ha poi aggiunto: "Ora l’unica cosa che conta per noi sono i risultati per salvare la categoria. E’ il minimo che devo alla società, ai tifosi e anche a me stesso".

La salvezza, dunque, prima di tutto. Il resto si vedrà. Parlando del campionato il numero uno di corso Vittorio Emanuele ha detto: "Le ultime due vittorie ci hanno dato respiro. Sono convinto che faremo bene, anche se abbiamo un finale di stagione terribile visto che incontreremo quattro squadre su cinque impegnate nella lotta per la serie A". "Va detto che erano difficili anche Vicenza, Cosenza e Monza: ne abbiamo vinte due su tre, di conseguenza la statistica ci fa pensare in modo positivo" ha fatto notare. "Sulla squadra – ha aggiunto - posso dire che abbiamo ragazzi di grande responsabilità, basti pensare che sono stati loro a voler fare due giorni di ritiro anziché uno solo prima della partita Monza. Adesso ci aspetta una Spal che non è più quella dell’andata: ha cambiato tecnico, spirito e sta vincendo molte partite. Sarò presente allo stadio con la mia famiglia, tutto lo staff e il consiglio di amministrazione".

Nell’intervista c’è stato anche spazio per il mea culpa: "Il responsabile di una gestione, negli ultimi due anni, non all’altezza della situazione sono io. Mi assumo tutte le responsabilità, tra cui quella di aver scelto un allenatore (Bertotto ndr) non esperto della categoria". "Due errori in particolare – ha concluso – li ho commessi per aver ceduto alle pressioni della piazza: l’esonero di Zanetti e la scelta di Delio Rossi".

Gigi Mancini