Quando l’Ascoli sfidava Diego: che ricordi

Nicolini e il primo rosso di Maradona in Italia dopo un battibecco. E nel 1987-88 nelle Cento Torri arrivò il fratello Hugo

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È stato difficile spiegare a parole a mio figlio Mattia, oggi tredicenne chi è stato Diego Armando Maradona. Difficile spiegare i suoi dribbling, la sua corsa, la sua furbizia, il suo tenere il pallone attaccato ai piedi correndo ad una velocità a quei tempi impressionante. In un mondo del calcio dominato dai Messi, dai Ronaldo, dagli Ibrahimovic e dai Neymar raccontare di un signore sessantenne che a vederlo così gonfio e barcollante pareva ne avesse ottanta, non è stato facile. E allora meglio affidarsi ai video, ai suoi gol: a quello definito il gol del secolo contro l’Inghilterra ai Mondiali del Messico del 1986, alla punizione a giro sopra la barriera contro la Juventus, al pallonetto da centrocampo contro il Verona. Ma alla fine da tifoso dell’Ascoli, mio figlio apprezza il servizio della Domenica Sportiva del 18 novembre 1984 firmato dall’indimenticato collega Pino Scaccia scomparso solo pochi giorni fa, dell’1-1 al Del Duca.

Quell’Ascoli di Vujaidin Boskov in campo aveva undici leoni, ma giocava al calcio e anche il fortissimo Napoli di Maradona se ne rese conto. Dal sinistro di Diego nasce il gol del vantaggio ospite: punizione sulla traversa e Penzo trafigge il portiere Corti. Ma quell’Ascoli, aveva carattere da vendere e nella ripresa aggancia il meritato pareggio: cross di Aldo Cantarutti e sul primo palo ecco Francesco Vincenzi infilare in diagonale l’esterrefatto Castellini. Maradona indispettito poco dopo si fa espellere per un battibecco con Enrico Nicolini, espulso anche lui. È il primo cartellino rosso del Pibe de Oro nel campionato italiano.

Proprio Nicolini il 30 ottobre scorso ha ricordato l’episodio facendo gli auguri a Maradona in occasione del suo sessantesimo compleanno: "Caro Diego ti scrivo – aveva postato Nicolini sui social –. Sono passati tanti anni ma quella espulsione in Ascoli-Napoli te la ricorderai ancora adesso. In provincia si lottava per la ‘pagnotta’ e ogni partita era una vera battaglia. Io ero un mediano pieno di orgoglio, passione e amore per la maglia, tu un campione celebrato e osannato. C’era troppa differenza tra noi ed era normale che io cercassi di colmarla con tanta grinta e corsa. Dimentica quel giorno e accetta i miei auguri. Te li faccio di cuore. Buon compleanno Pibe de Oro".

La cosa strana è che il cartellino rosso costò a Enrico Nicolini un turno di squalifica, mentre Maradona se la cavò con l’ammonizione con diffida. Ma il nome di Maradona ad Ascoli e legato anche all’arrivo in bianconero del fratello Hugo nella stagione 1987-88. L’allora direttore genrale del Napoli Luciano Moggi accettò di cedere al Presidentissimo Costantino Rozzi i calciatori Fabio Carannante e Costanzo Celestini a patto che prendesse anche il fratello di Diego. E Rozzi accettò. Hugo diciottenne e più giovane straniero del campionato italiano, collezionò solo 13 presenze partendo tre volte da titolare, ma ebbe la fortuna di affrontare il più famoso fratello proprio al Del Duca e quella foto con il calciatore più forte di tutti i tempi Hugo la terrà sicuramente nel suo album dei ricordi più belli. Ma vallo un po’ a spiegare ad un ragazzino tredicenne.

Valerio Rosa