Quattro soci, la maggioranza è di Pulcinelli

Il patron detiene il 51% delle azioni societarie: nel gruppo anche Distretti Ecologici, Rabona Mobile e North Sixth Group

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Il timone è tornato saldamente nelle mani di Massimo Pulcinelli e della sua Fervinvest Italia Srl, gruppo che all’interno della società oggi detiene il 51% delle azioni societarie. La ristrutturazione e il potenziamento economico del club era iniziato esattamente la scorsa estate quando vennero anticipati, nella sala della Vittoria in Comune, gli ingressi della famiglia Passeri, composta da Bernardino e i figli Dino e Andrea (Distretti Ecologici, 20%), nonché quello dei fratelli Maurizio e Stefano D’Alessandro (Rabona Mobile, 10%). Arrivi poi formalizzati in autunno a Roma nell’ottobre 2021 nello studio del notaio Roberta Mori. La serie di annunci è stato completato con lo sbarco del gruppo statunitense della North Sixth Group guidata dall’italo-americano Matt Rizzetta e dai suoi fedeli alfieri Nicola Cirrincione e Daniela Mancinelli con l’ingresso nel club al 31%. Proprio loro nel corso dell’ultima annata hanno avuto, per due volte (entro le date del 31 marzo e successivamente nel termine ultimo stabilito al recente 30 giugno), la possibilità di esercitare il diritto d’opzione inizialmente stabilito dall’accordo raggiunto per acquisire la maggioranza delle quote. Cosa non avvenuta in entrambe le occasioni. E così dal primo luglio il timoniere è tornato ad essere Pulcinelli con l’operazione che lo ha visto riprendersi il 51%. Gli statunitensi hanno visto diminuire la loro fetta di torta al 19% e con la nuova intesa la loro holding sosterrà il Picchio con un contratto di sponsorizzazione per i prossimi 3 anni, ovvero fino al 30 giugno 2026. "Siamo fieri di continuare questo percorso insieme alla North Sixth Group – aveva commentato a caldo il patron bianconero – che assicura all’Ascoli Calcio una presenza importante e sostenibile, specie ad un livello internazionale. La scorsa stagione è stata un punto di partenza, abbiamo ottenuto successi sia a livello sportivo che in termini di visibilità. Tutti uniti per costruire un futuro sempre più positivo". Affermazioni alle quali al di là dell’oceano aveva fatto eco le parole di Rizzetta: "Siamo onorati di affiancare Pulcinelli, tutta la famiglia societaria e gli sponsor. E’ stata un’annata fantastica che ci ha regalato tante belle emozioni e siamo determinati a continuare a dare nei prossimi anni un contributo importante sia economicamente che in termini di risorse operative, così da rappresentare il glorioso nome dell’Ascoli Calcio nel mondo". L’assestamento di corso Vittorio ha inevitabilmente prodotto qualche ritocco all’interno dell’organigramma.

Dopo Claudio Tanzi la carica di direttore generale è stata affidata a Domenico Verdone, già responsabile dell’area marketing del club. "Questa è una senzione strana e bella allo stesso tempo – il pensiero del diggì –. Il patron mi ha deto sempre sostegno e supporto, credendo in me fin dal nostro primo incontro. Lo ringrazio, ripagando questa opportunità con la professionalità ed il lavoro quotidiano. Metterò al servizio della società la mia esperienza e le mie dee, guardando ad una strategia che abbia a cuore la stabilità del club. Obiettivo sarà alzare l’asticella e rendere tutte le aree societarie funzionali e coordinate tra loro. Il tifoso sarà al centro del progetto ed attrarre sempre nuovi investitori". Ancora una volta l’imprescindibile spalla dell’Ascoli sarà rappresentata dalla Fainplast di Battista Faraotti, main sponsor del Picchio. La nota azienda del territorio ormai da tanti anni non fa mancare il proprio sostegno alla causa. "Grazie all’Ascoli Calcio e al patron Pulcinelli – ha sostenuto Faraotti –, grazie anche al parco giocatori che nell’ultima stagione ci ha regalato grandi soddisfazioni. Siamo da sempre vicini all’Ascoli e continueremo a farlo finchè ne avremo le possibilità". Infine l’ultima novità è quella legata alla figura del nuovo responsabile delle relazioni esterne ed istituzionali. Ruolo che è sata affidato a Massimo De Santis, uomo di fiducia del patron.

Massimiliano Mariotti